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Durante l'anno e mezzo di pandemia che abbiamo vissuto, i reati on-line a danno di minori sono aumentati del 70%. Più di 900 i siti che sono stati bloccati dalla polizia postale, per immagini di abusi sessuali su minori.

 

 

 

Don Fortunato Di Noto, il sacerdote siciliano fondatore dell'associazione Meter Onlus ha sollevato una voce contraria (l'unica tra l’altro), nei confronti del Parlamento europeo, che nel mese di giugno, ha approvato con 537 voti a favore, 133 contrari e 24 astenuti, una nuova legislazione per tutelare meglio i minori dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali online.

Sono norme temporanee che permettono ai fornitori di servizi web di contrastare su base volontaria, la presenza di materiale pedopornografico, rimuovendo e denunciando alle autorità competenti questa presenza, ma rispettando la privacy degli utenti che utilizzano le loro piattaforme, finendo così per bloccare una parte importante delle indagini e delle azioni di repressione, su coloro che commettono crimini on-line. Per il sacerdote, che lotta contro la pedopornografica e la pedofilia, è inaccettabile questo compromesso.

“La normativa non va al cuore del problema, dimentichiamo che stiamo parlando non solo di immagini che vengono commercializzate o cedute, ma anche di materiale che ritrae degli abusi”. Un problema che Papa Francesco ha definito “una piaga globale”. Gli Stati membri dell’Europa, non possono giocare sul fatto di considerare sempre di più, e meglio, la privacy degli utenti, non considerando che i server provider devono necessariamente essere obbligati a denunciare gli elementi pedopornografici e non solo su base volontaria. In Italia questa obbligatorietà esiste, in modo che la collaborazione con la polizia postale sia efficace; ma se parliamo di provider che si trovano in Brasile o in Nuova Zelanda o nei cosiddetti “paradisi pedopornografici”, questa obbligatorietà non esiste più.

La questione della privacy non si può porre, di fronte al problema dei bambini abusati. Non può esistere la privacy, quando si tratta di crimini contro i bambini. I provider non devono poter avere una scelta, devono essere obbligati a fornire gli elementi necessari.

Don Di Noto afferma: “non possiamo permettere che gli stati tacciano di fronte a questa piaga, è un impegno che abbiamo promesso al Santo Padre ed è un impegno, una promessa che abbiamo fatto nei confronti dei bambini di tutto il mondo”

 

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