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Li chiamano “Coronials”, sono gli adolescenti della pandemia, una generazione che non dorme e non sogna. Questa affermazione è frutto di un’indagine del Laboratorio Adolescenza, dell’Istituto di ricerca Aid, con la collaborazione dell’associazione culturale pediatri.

 

 

 

La ricerca, ha confermato che, nel lungo anno del Covid-19, il 63% dei giovani va a dormire dopo le 23 e il 73,4% fatica ad addormentarsi; emerge un deciso 15,4% che dichiara di avere un sonno disturbato o alterato, perché spesso si sveglia di notte e non riesce più a dormire.

Attualmente una gran parte dei teenager dorme a malapena 6-7 ore, quando ne servirebbero almeno 9.  In questa età, nel tempo della sospensione scolastica in presenza, è cresciuta a dismisura la brutta abitudine di restare svegli fino alle prime ore del mattino, a giocare on-line, chattare o navigare sui social. Nonostante la didattica a distanza regalasse un’ora di sonno mattutino in più, rispetto ai ritmi abituali della scuola in presenza, i ragazzi non hanno avuto grandi benefici.

Preoccupante l’alta percentuale dei giovani che di notte rimane connessa e non spegne mai il cellulare. Sembra che ai nuovi adolescenti non interessino molto le pratiche per il benessere psicofisico. E allora, è necessario che gli adulti esercitino un controllo sui loro comportamenti, per prevenire nella nuova stagione scolastica, alcuni problemi di salute mentale e psichica.

Sarà importante mostrare loro il valore del riposo, della tranquillità da contrapporre al tempo intenso della giornata, dell’impegno e delle relazioni. Auguriamo davvero ai nostri ragazzi di riprendere i ritmi naturali, che servono per riposare e tornare a sognare.

 

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