Quante volte ci è capitato di vedere giochi distrutti, muri imbrattati... Piccoli vandali in azione, senza nessun controllo.

Un grande esempio di civiltà arriva dal comune di Palazzolo dello Stella in Friuli: una madre ha scoperto l'atto vandalico della figlia e dei suoi due amici, ha chiesto scusa sui social e ha costretto i giovanissimi a ripulire quanto avevano imbrattato.

I genitori in questione, come spiega il Movimento italiano genitori, sono stati esemplari in una scelta civile e matura che dovrebbe essere ordinaria ma purtroppo non lo è.

I genitori della minorenne hanno chiesto un incontro tra il sindaco e i ragazzi, per chiedere scusa pubblicamente di quanto accaduto.

I ragazzi hanno bisogno di esempi positivi; per questo vicende del genere ci danno un senso di speranza.

Spero che siano di esempio per tanti genitori responsabili e civili, capaci di riconoscere gli errori dei figli e di mettere rimedio.

In un periodo in cui non è affatto facile fare i genitori, tra problemi economici, pandemie e regole nuove da rispettare, un gesto di questo genere va incoraggiato.

In Giappone, ad esempio chiedere scusa non significa colpevolezza né tantomeno debolezza è solo uno dei modi per dimostrare una certa educazione. Ci si scusa frequentemente, nella stessa misura in cui ci si ringrazia.

Ci si scusa per un disservizio, per una parola detta male, per atteggiamenti sgradevoli commessi dai propri figli, atto, quest’ultimo, che il mese scorso ha portato l'attrice Azuco Takahata a indire una “Shazai kaiken”, cioè una conferenza stampa per chiedere formalmente scusa.

Il figlio dell'attrice era stato arrestato per un delitto non commesso. La madre però molto prima della scarcerazione si è scusata in pubblico per non essere stata all'altezza dell'educazione del figlio.

La cultura nipponica, ci ricorda che l'educazione fondata sulla responsabilità degli atti compiuti propri e dei figli, stanno alla base della pacifica convivenza e del reciproco rispetto.

Saper chiedere perdono è fondamentale, nessuno è immune dall’errore, ma allo stesso tempo è importante mettersi in discussione.