In un mondo in affanno a causa della pandemia Covid-19 l’urgenza più grande oggi è la crescita, l’educazione e la formazione dei nostri figli attingendo da risorse nuove.

Il nuovo mondo della formazione, inaugurato da un po' di tempo, vede in campo insegnanti, formatori e i genitori portare avanti qualcosa che prima era troppo delegato al sociale e a livello istituzionale. Chi è genitore, infatti, se ha avuto il proprio figlio a casa, avrà sperimentato difficoltà diverse da quelle che tanti hanno vissuto prima del Covid.

Bisogna essere consapevoli che i nostri figli non sono nostri come Gibran scriveva in una poesia: c’è qualcosa della presenza di Dio in ogni bambino, e se da una parte loro devono crescere in modo diverso, dall’altra bisogna attingere alle risorse presenti dentro di noi.

Portare amore in questi tempi sconcertanti è il modo migliore per andare avanti e con umiltà credere che il figlio è quel dono prezioso che indipendentemente dalla propria religione fa ben sperare tutti. Essere un unico collaboratore d’amore in un mondo martoriato significa coinvolgere e mettere in circolo quell’amore, come cantava la nota famosa di Battiato.

Non i migliori giocattoli, i bei vestiti, le scuole costose: la cosa più importante da donare rimane l’amore soprattutto quando siamo impoveriti, storditi e pieni di dubbi. Ingegniamoci, perdiamo tempo e condividiamo la cosa più bella che abbiamo con la nostra famiglia per promuoverla e difenderla.