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Spesso abbiamo parlato dei social, come mezzo diseducativo, o ancora peggio veicolo per malintenzionati. Bisogna, però saper dare anche le buone notizie.

 

 

 

Va riconosciuto a Tik Tok, il social network che ancora spopola tra i giovanissimi e non solo, che dopo aver corretto le criticità, si sta impegnando a ispirare la creatività e portare allegria con una rinnovata sicurezza per i minori.

Nato nel 2014 sotto il nome di musically, acquistato nel 2017 dalla società cinese Bytedance, è stato lanciato ad agosto 2018 con il nuovo nome Tik Tok. Una piattaforma non solo per i giovani, ma destinata ai maggiori di 13 anni. Una piattaforma che fornisce contenuti, in cui l'autenticità viene premiata. I contenuti sono per tutti i gusti: all'inizio era famosa per balletti e canzoni in playback; ora è diventata più simile a Instagram. L’età media si è alzata, e i video si sono diversificati, diventando anche sketch ironici o tutorial, che incontrano spesso un filone educativo e didattico con l'hashtag #imparacontiktok.

Il social network risponde a un bisogno primario dei minori: la voglia di essere accettati, gratificati, per definire la propria identità ed emulare qualcuno. Tutti i desideri che vengono ampiamente soddisfatti da Tik Tok, grazie alla corsa ai like e alla visualizzazione. Nell’ultimo periodo è stata creata la funzione “collegamento familiare” che permette ad un genitore di collegare il proprio profilo Tik Tok a quello dei figli minorenni, consentendo una maggiore supervisione sul modo in cui questi ultimi utilizzano la piattaforma.

I genitori possono decidere se il minore può introdurre una determinata stringa di ricerca, controllare i contenuti, gli utenti e impostare chi può commentare i video del figlio: tutti, solo gli amici, o nessuno. Quindi come ogni cosa, se viene utilizzata bene, può fare e portare bene.

 

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