I servizi di proprietà di Facebook non funzionano da ore. Utenti scatenati su Twitter, che invece resta accessibile. E proprio con un tweet Instagram si rivolge ai suoi utenti: "Abbiate pazienza".
La doppia spunta celeste lascia il posto al simbolo dell'orologio. Whatsapp ko. Così come Facebook e Instagram. È il mondo degli internauti va in tilt. Lunedì pomeriggio le piattaforme social di Mark Zuckerberg sono andate in down. E non è la prima volta che accade. Il problema ha iniziato a manifestarsi poco dopo le 17 e in pochi minuti gli utenti sono andati nel panico. "Sorry, something went wrong", è la scritta apparsa su Facebook.
Stessa sorte per Instagram con il feed che non si aggiorna e WhatsApp, con audio e messaggi in attesa di essere recapitati ai destinatari. In down anche il sito WhatsApp web per utilizzare sul pc la piattaforma di messaggistica. E contemporaneamente su Twitter gli hashtag #whatsappdown, #instagramdown e #facebookdown sono volati subito in cima alle ricerche, superando decine di migliaia di tweet a testa in pochi minuti.
Problema riscontrato in tutto il mondo.
Si può vivere senza social network? Forse a parole in molti giurerebbero di poterci riuscire. Ma quanti realmente sarebbero in grado di rinunciare a Facebook, WhatsApp e Instagram?
La prova è in queste ore, milioni di utenti si sono iscritti su Telegram per poter continuare a chattare.
Secondo uno studio dell’Università di Milano sono molte le persone che appena sveglie danno un’occhiata allo smartphone, ancora prima di scendere dal letto. Così, per vedere che cosa si sono persi durante il sonno. E quanti quelli che non tolgono lo sguardo dal telefono mentre attraversano la città a piedi o sui mezzi pubblici? I social network fanno ormai parte della vita di tutti i giorni e uno studio austriaco ha voluto, tramite un esperimento, valutare quanto le persone siano dipendenti dalle piattaforme. I ricercatori delle Karl Landsteiner University of Health Sciences, hanno infatti notato che sono pochissime quelle che riuscirebbero a vivere senza e, per tutti gli altri, farne a meno vorrebbe dire andare incontro a vere e proprie crisi di astinenza, paragonabili a quelle date da sostanze che creano dipendenza. La ricerca che è stata pubblicata sul giornale internazionale Cyberpsychology, Behavior and Social Networking ha voluto dimostrare quali siano le effettive conseguenze di una tale rinuncia.
1000 persone, di età compresa tra i 18 e gli 80 anni, sono state invitate ad abbandonare Facebook e WhatsApp per una settimana. Ebbene, solo 152 hanno accettato la sfida. Il team ha registrato l’umore e i vari sintomi dei volontari. Il prof. Stean Strieger ha detto che in diversi casi erano molto simili a quelli derivanti da sostanze come droga o alcol. “In particolare abbiamo notato il desiderio ardente di utilizzare i social network durante il periodo di astinenza”. Oltre a questo, i soggetti presentavano noia, depressione e paura di essere emarginati da tutti gli altri. Strano, dato che gli individui studiati avevano la possibilità di comunicare attraverso altre forme, come per esempio sms e email. Durante il test ben il 60% degli interessati non è riuscito a resistere all’astensione e ha dovuto a tutti i costi usare i social anche se per poche volte, in media circa due, e per soli 3 minuti. Come ha sottolineato Strieger, il fatto che questi fossero volontari, e che quindi avessero accettato di provare l’esperimento, pur non riuscendoci completamente, significa che tutti gli altri che hanno rifiutato a priori l’offerta avrebbero manifestato reazioni ben peggiori
L’occasione è ghiotta. Bisogna approfittare del momento e sperimentare il livello di dipendenza.