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“Penso che nessuno si sarebbe aspettato di fare i conti qui a Codogno con il Coronavirus”.

Lo afferma mons. Iginio Passerini, parroco della parrocchia di San Biagio a Codogno, l’area “focolaio” nella quale sono avvenuti i casi di contagio del Coronavirus Covid-19 nel Basso lodigiano.

Mons. Passerini ha spiegato che la città “sta vivendo queste ore con grande apprensione e timore. Le persone restano chiuse in casa e tutte le aggregazioni pubbliche sono state sospese, sia per le disposizioni che ci sono arrivate che per la paura che sta prendendo sempre più piede”.

“In questa prospettiva - ha aggiunto - accogliamo le disposizioni che ci chiedono di evitare occasioni di assembramento e di ritrovo, anche se si tratta di celebrazioni liturgiche, soprattutto festive, per combattere il virus che insidia la nostra convivenza comunitaria: ci costerà rinunciare alla celebrazione domenicale che ci fa sentire popolo fedele, ma accogliamo il momento come una preparazione al digiuno quaresimale e come una pedagogia a percepire la fame di chi sente di non poter vivere senza l’eucaristia”.

Tuttavia, è l’esortazione del parroco, si deve avere come credenti il coraggio e la serenità “con cui camminare in questo tratto di strada in cui incontriamo molto allarme e timore, ma in cui possiamo infondere fiducia e speranza per il Signore che ci accompagna e per la tempestività degli interventi e la competenza di cui si vanta la nostra società e il nostro tempo”.

Da mons. Passerini anche un “pensiero a coloro che sono stati contagiati che stanno lottando contro la malattia”. “Auguriamo a loro tanta forza d’animo e tanta paziente disponibilità alle terapie - ha concluso - ricordiamo quanti sono in quarantena e soprattutto il personale sanitario impegnato a debellare il virus e il contagio. Non dimentichiamo neppure tutti quanti sono in Italia e nel mondo attivi per sostenere con ogni mezzo la lotta contro questa epidemia”.

 

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