“La memoria di San Francesco di Sales, vostro patrono, vi vede protagonisti di attenzione e gratitudine anche da parte della nostra Chiesa di Bari-Bitonto. Il lavoro delicato e prezioso che avete assunto nella vostra vita è risorsa per la collettività e la crescita stessa della nostra società”.
Lo scrive l’arcivescovo Giuseppe Satriano nel suo messaggio agli operatori della comunicazione, in occasione della memoria di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti. “Egli invita tutti a ‘Parlare con il cuore’, additandolo come il centro fontale di ogni comunicazione. Scendiamo, dunque, sotto la superficie di chiacchiere immediate e impulsive, di discorsi generalisti e approssimativi, verso le profondità luminose di una parola che sappia essere intima, nuda e sincera - è l’incoraggiamento -. Una parola essenziale, che vibri di carità, che pulsi in noi con la regolarità di un battito vitale, che sia il sottofondo costante in grado di ritmare ogni nostra comunicazione e che sappia trasmettere prossimità e cura”.
Il presule invita ad ammettere che “nessuno di noi può dirsi esente dalla tentazione del clamore, dello scoop, dell’ultima parola, ma così facendo contribuiamo a far crescere il volume del chiasso del mondo”.
“Dovremmo imparare dal Vangelo, parola disarmata che sa anche denunciare scegliendo sempre la via del cuore, preferendo il rischio del dialogo al registro del monologo - aggiunge -. Alcune volte parliamo con la testa, perdendoci in speculazioni intellettuali nelle quali non si vede la realtà, ma si specchia solo il nostro narcisismo. Molte volte parliamo con la pancia, facendo leva solo sulle emozioni, rigurgitando impulsi istintivi che spesso feriscono perché non rispettano la complessità dell’altro. È vero quanto il Papa afferma: oggi più che mai siamo chiamati a parlare con il cuore. Il chiasso nel quale siamo immersi è l’urlo violento e disperato di un mondo arrabbiato che non trova più il senso da dare alla vita”.
Infine, mons. Satriano ribadisce che “voi che operate nel mondo della comunicazione avete a disposizione la manopola del volume del mondo”.
L’invito è quello a “saperla girare poco alla volta verso i toni pacati della verità e della carità, riducendo la distanza tra i cuori mediante parole fraterne e sincere, sempre cordiali e mai ostili”.