Il 6 luglio 2015 moriva improvvisamente mons. Luigi Martella, di origini salentine e vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi dal 2000 al 2015.
“Sono trascorsi cinque anni dalla sua dipartita e il ricordo del suo ministero episcopale nella nostra Chiesa locale è ancora molto vivo, come indelebile rimarrà nella mente e nel cuore di sacerdoti e laici il suo stile di pastore buono e mite, attento a indicare la strada maestra da percorrere per testimoniare, senza sconti o rallentamenti, Gesù, unica speranza del mondo”, lo ricorda la newsletter DiocesInforma. Mons. Martella sarà ricordato nella messa che il suo successore mons. Domenico Cornacchia presiederà stasera alle 20, in cattedrale.
“È il nostro krònos, spesso funestato da pesanti negatività che dobbiamo trasformare in kairòs, cioè, tempo di grazia, tempo di qualità, di senso pieno e di palpitante passione”, l’esortazione di mons. Martella in un’omelia pronunciata a conclusione della visita pastorale svolta in diocesi al 2006 al 2008.
Nello stralcio, intitolato “Guardando al futuro” e riproposto per ricordarlo, parole profetiche e di grande attualità: “Il mondo, questo nostro mondo, quello che è intorno a noi, ha estremo bisogno di ciò che noi, cristiani, possiamo dare; è l’ora della Chiesa, l’ora di come potrebbe e come deve essere, una fraternità unita in fede sostanziosa, pulita, trasparente, in pace all’interno di sé per poter offrire tutte le sue energie a disposizione totale dell’umanità: un’ora, dunque, quale forse non c’è stata mai”.