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Troppo brutto per essere vero. Il primo Lecce ufficiale della stagione è ancora in rodaggio e stenta anche dinanzi al suo pubblico, straripante di entusiasmo.

 

 

Fin dall'inizio la formazione giallorossa arranca, subisce le folate degli ospiti, il Cittadella, vera bestia nera. Poi inizia a condurre gioco e a sciorinare sprazzi di calcio, fatto di accelerazioni improvvise, frutto del lavoro di Strefezza e Di Francesco, autentiche frecce sulle rispettive fasce di destra e sinistra. Non è un caso che proprio quei due siano i protagonisti del vantaggio. Per il resto, però, le ombre sulla squadra sono tante, veramente troppe a una settimana dall'inizio del Campionato. La difesa è chiaramente incompleta e in emergenza. Il ritmo è troppo basso, gli esterni difensivi spingono poco e male, mentre Helgason è evanescente e Hjulmand è al di sotto dei suoi standards. Al contrario, Bistrović fa vedere subito le sue qualità balistiche, come quando al 7 minuto sfodera un insidioso tiro da fuori area. Il croato è un ottimo costruttore di gioco, ma sa anche recuperare palloni, tessere trame e proporsi in avanti. Dall'altro lato, Di Francesco deve fare gli straordinari perché spesso isolato. Il Lecce non merita e, alla fine dei 90 minuti, si contano più occasioni per gli ospiti che per i salentini. Comunque è troppo presto per dare giudizi avventati e, certamente, il buon Corvino starà già pensando ai necessari rinforzi che, a questo punto, non possono riguardare solo i marcatori centrali, ma anche un bomber d'area di rigore, ad oggi mancante. Né Colombo (comunque giovane e di prospettiva), né Ceesay danno al momento garanzie.
Il Lecce comunque spaventa i veneti al 12' con il solito Strefezza servito da Hjulmand, in una veloce azione sviluppatasi sulla destra.
Al 20' Dermaku, in occasione della palla gol concessa al Cittadella, si infortuna e gli subentra Baschirotto, evidenziando le lacune difensive della squadra. Così, accanto a Blin viene adattato Gendrey.
Al 25' Bistrović illumina ancora il gioco, recuperando il pallone e servendo un assist meraviglioso a Di Francesco che sbaglia lo stop e si fa ipnotizzare da Kastrati.
Forse anche a causa del forte caldo, i ritmi si abbassano nella seconda parte del primo tempo, dove le due squadre si equivalgono a centrocampo, producendo ben poco. Si muove molto Ceesay, ma pur lottando su ogni pallone, fa fatica a vincere i contrasti e a rendersi pericoloso. La ripresa inizia nel peggiore dei modi ed è fortunata la squadra giallorossa a non capitolare sotto gli attacchi avversari. I primi 10 minuti sono un vero incubo, fatto di errori, imprecisioni e autonomatismi poco oleati.
Poi però si sveglia nuovamente Strefezza che si procura una pericolosa punizione dal limite sul lato destro, che fa riaccendere il Via del Mare.
Pochi minuti dopo Strefezza gonfia la rete su assist prezioso di Di Francesco al 16'.
Al 21' Baroni decide per il triplo cambio e mette dentro Colombo (fuori Ceesay) , Gonzalez (al posto di Bistrović) e Listkowski (in sostituzione di Di Francesco).
Al 28' arriva però la doccia fredda del gol ospite realizzato da Asencio, ex di turno, su uno svarione generale della difesa e, in particolare, di Gallo.
Il Lecce si demoralizza e sono gli ospiti a rischiare il colpaccio.
Terminati i 90', nei supplementari al 2' Tounkara completa la rimonta per gli ospiti con un tiro non certo imparabile. Ancora nella circostanza l'errore è del duo Gallo ed Helgason.
Il Lecce è stordito e, con la difesa in bambola, al 9' è ancora Tounkara a siglare il terzo gol.
Al termine del primo tempo supplementare Colombo riaccende le speranze lanciato perfettamente da Hjulmand. È un lampo, spinto dal tifo incessante della Nord. Al 9' del secondo tempo supplementare il Lecce si divora il pari con Colombo e Di Mariano che si disturbano a vicenda e quest'ultimo calcia sul portiere.
Non succede poi più nulla, tranne l'occasione di Colombo che mette fuori da due passi, ma calciando di prima intenzione.
La sconfitta è alla fine meritata e il Lecce dovrà cambiar registro se vorrà ben figurare in A. Comunque è ancora calcio d'agosto, ma i segnali vanno colti subito prima che sia troppo tardi.

 

 

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