Non era questa la gara più importante per il cammino del Lecce che, in sette giorni, doveva affrontare tre match diversi. Dopo il pari a Udine, certamente la gara fondamentale è rappresentata da quella di sabato, quando, a Genova, i giallorossi affronteranno la Samp.
Mister Baroni però non ha voluto far calcoli e ha schierato la miglior formazione possibile. In difesa c'è Pongracic accanto a Baschirotto e questa costituisce la novità più importante rispetto al match del Friuli, unitamente alla presenza di Di Francesco al posto di Banda. Per il resto, è la solita squadra, chiamata all'impresa contro la formazione bergamasca rivoluzionata da Gasperini rispetto al precedente impegno contro il Napoli. L'Atalanta si presenta con il forte Zapata in avanti supportato da Pasalic e Malinovskyi e col giovanissimo Soppy a centrocampo.
I primi minuti sono tutti di marca salentina. Il Lecce parte fortissimo e costruisce una bella azione che porta al tiro Strefezza dopo pochi minuti. In vero, però, la prima palla gol capita sui piedi di Zapata lanciato in contropiede, ma ipnotizzato da Pongracic e Falcone. Il Lecce è feroce e lotta su ogni pallone. Soprattutto a destra è insidioso, come quando al 13' da una scorribanda di Gendrey, coadiuvato da Strefezza, nasce la prima clamorosa occasione capitata sul piede di Colombo che va vicinissimo al gol.
Nei primi 20 minuti il Lecce ha un baricentro talmente alto da costringere all'errore i bergamaschi, piuttosto impacciati. Anche in difesa la squadra è perfettamente allineata e Zapata è bloccato da Pongracic e Baschirotto.
Blin e Hjulmand recuperano tanti palloni, ma a mancare è la fascia di sinistra soprattutto con Gonzalez, il quale si riprenderà solo a fine primo tempo.
La seconda e la terza palla gol arrivano tra il 25 e il 27, quando Blin manca il tiro e Gonzalez si fa anticipare. Il gol è nell'aria e lo segna puntualmente Baschirotto su calcio d'angolo. Il vantaggio è strameritato e il festeggiamento sotto la Nord è solo per cuori forti.
Passano due minuti e Colombo recupera un pallone d'oro sulla trequarti che serve a Di Francesco, il quale scarta il portiere e fa 2-0 tra l'esultanza della Nord e il silenzio assordante della tifoseria bergamasca. Una prima mezz'ora da incorniciare. É la migliore dell''era Baroni per concentrazione, aggressività e incisività offensiva. L'Atalanta è alle corde e il Lecce continua a spingere senza tregua, dimostrando una condizione fisica invidiabile. Anche Di Francesco cresce in intensità e lotta, ma il vero faro è Strefezza, ispiratore degli attacchi giallorossi.
Al 39' arriva però la doccia fredda del gol di Zapata che brucia Pongracic in velocità, servito da un filtrante di Malinovskiy.
Il Lecce però non si scompone e continua a macinare gioco, avendo un'altra chance con Strefezza. È un peccato non aver chiuso la prima frazione di gioco col doppio vantaggio, ma le grandi squadre i puniscono alla prima opportunità. Il Lecce esce fra gli applausi del suo pubblico e si gode il meritato vantaggio.
Nella ripresa, il Lecce mena le danze e non cambia atteggiamento offensivo e sfrontato.
Al 5' Strefezza, veramente ispirato, va vicino al gol ma l'arbitro fischia un precedente offside di Di Francesco. Al 12' su corner Falcone fa un prodigio che salva il risultato. Al 18' Baroni fa uscire Strefezza e Di Francesco ( i due migliori) per Banda e Oudin. Anche Gasperini cambia Pasalic per Lookman al 23'.
Al 27' dentro anche Ceesay e Bistrovic e il Lecce continua ad attaccare. Solo in contropiede è pericolosa la dea. A 10 minuti dal termine una occasione per parte, ma è Ceesay ad andar più vicino al gol su errore clamoroso di Sportiello. Gli ultimi minuti il Lecce si difende con le unghie e Baroni mette anche Umtiti a difesa del vantaggio. Alla fine il Lecce usa anche l'esperienza delle grandi e ottiene la prima vittoria al Via del Mare. Ora a Genova per confermare la prestazione odierna.