Un Lecce ben quadrato nella fase di non possesso almeno per larghi tratti del primo tempo, una squadra camaleontica almeno negli uomini, se non nei movimenti. Banda sembrava avulso dalla manovra, ma per il resto i giallorossi erano solidi nella fase difensiva.
Alla fine il fortino è crollato. Ci vuole solidità ma non si può giocare solo in difesa. Soprattutto nel finale, i giallorossi si sono troppo abbassati e questo è stato dovuto pure ai cambi troppo difensivi effettuati nel finale e nell'incapacità di reagire. Poi, per il resto, il Lecce ha fatto la sua onesta partita ma in area già prima del gol vi erano state pericolose avvisaglie. Infine, in quante posizioni del campo può giocare Dorgu? È questa una delle domande che ci vien da porre vedendo la gara del Lecce contro il Bologna. Oggi sembrava essere talmente abituato a giocare da interno di centrocampo, così da essere protagonista pure in un ruolo mai ricoperto. Quella ripartenza in slalom a metà del primo tempo, quel triplo dribbling fatto di forza e tecnica rendono perfettamente l'idea del grande calciatore che si sta costruendo. Peccato, però, che appena cambiata posizione, Dorgu sia scomparso. È una sconfitta bruciante, ma si punti il Bologna ha meritato.
Il Lecce di Gotti è camaleontico e contro il 4-2-3-1 del Bologna si schiera con i soliti 4 difensori dietro, mentre la novità è costituita da Pierotti al posto di Coulibaly, in un rinnovato 4-3-3, con Banda a sinistra, Pierotti a destra e Krstovic al centro. A metaccampo, Ramadani è affiancato da Dorgu a destra e da Rafia a sinistra.
In fase di non possesso, i giallorossi si mettono con un 4-1-4-1, laddove a destra Pierotti si abbassa molto a destra, lasciando più avanti Dorgu. A sinistra, invece è Rafia a fornire sostegno a Gallo, mentre Banda ha maggiore libertà di offendere. I felsinei si presentano con il forte Castro in avanti e Orsolini e Ndoje ai suoi lati.
Il Bologna parte fortissimo, mettendo subito in difficoltà i salentini, ma, per fortuna, è un fuoco di paglia che sporca leggermente i guantoni di Falcone al 1'.
Al 20', con un bel contropiede, il Lecce si fa vedere sull'asse Dorgu e Pierotti, ma quest'ultimo non ci arriva per un soffio sul cross del primo.
Un minuto dopo vi è una occasionissima per Krstovic, ma l'azione viene fermata per un fallo di Pierotti su Miranda. Il Lecce è racchiuso bene nella propria metaccampo e riparte bene al 31', quando i giallorossi vanno a segno con Rafia, ma il gol è annullato per un pestone di Dorgu. I giallorossi sono messi sotto pressione attorno alla fine della prima frazione di gioco, ma il Bologna è lento nella manovra offensiva. Al 41' Froiler si mangia un gol clamoroso, su una respinta di Falcone, frutto della deviazione di Ramadani che stava per causare un clamoroso autogol. Dopo un'altra ripartenza, il Bologna ottiene un corner per una mancata copertura di Guilbert su Ndoye. Sull'angolo grandissima parata di Falcone che, d'istinto, respinge la frustata di testa di Castro. Nella ripresa, il Lecce parte meglio e sembra più propositivo e al 48' Krstovic va al tiro da fuori sparando alto. Al 52' punizione dal limite per il Bologna per fallo di Ramadani, ma la barriera giallorossa respinge il tentativo di Miranda. Al 55' Pelmard e Coulibaly entrano al posto di Banda e Guilbert. Così Dorgu si sposta a sinistra al posto di Banda e Coulibaly lo sostituisce a centrocampo, mettendosi sul centrodestra. I salentini attaccano con più continuità verso il 60', ma non sono incisivi. Dopo pochi minuti però la situazione si ribalta e sono i felsinei a premere. Pelmard si becca il giallo al 70' per un fallo inutile e il Lecce fatica a ripartire. Al 75' Pierret entra al posto di Rafia e il Lecce si chiude ulteriormente. Al 79' il Bologna ha una grande chance di testa ma la fallisce clamorosamente Fabbian, tutto solo a pochi passi dal portiere. Ora i padroni di casa insistono sulla fascia sinistra dove cercano di sfondare. Al minuto 84' il Bologna passa con Orsolini che sfugge alla leggera marcatura di Gallo e, su cross di Miranda, insacca. Il Lecce prova a reagire, ma nonostante i cambi della disperazione (Sansone e Rebic in campo), non crea alcunché. Nella prossima gara, bisognerà vincere con l'Empoli.