“Il mio impegno è stato alquanto naturale, perché nella mia casa ho respirato sin da piccola l'arte del Karate. Poi, crescendo, essa è diventata anche uno stile di vita”.
Coì si esprime Francesca Bruno, raccontando la sua brillante vittoria: protagonista di un entusiasmante successo, si è qualificata per le fasi nazionali del prossimo 22 marzo a Roma.Un’affermazione appassionante a livello salentino e, si spera, pure a nazionale, data anche la rilevanza ottenuta sulla carta stampata e in alcune tv.Una vittoria conseguita in occasione del torneo svoltosi nei giorni scorsi a Noicattaro e che coinvolge in ambito regionale la scuola di Karate KiMugon.Un risultato frutto di tanto impegno e tanti sacrifici, poiché sin dall’età di tre anni Francesca ha iniziato a praticare questo sport e ora, nel torneo di Roma, affronterà sfidanti dai diciassette ai venticinque anni particolarmente validi.“Le emozioni, durante la preparazione, sono state molteplici, a iniziare dal più nero sconforto fino alla gioia più pura. Il tutto chiaramente dovuto alle sconfitte o vittorie sportive”, racconta, contenta e convinta. “E ora, partecipando ai Campionati italiani, incontrerò gli atleti più forti del panorama nazionale”, continua.
Tante, naturalmente, le curiosità parlando con lei: cosa ti ha spinto a cimentarti in questa disciplina? Quanto tempo occorre per la preparazione di un match? Quali sono le più forti emozioni vissute in questi anni di attività sportiva? Come prevedi di prepararti per l’impegno nazionale?
Con grande disponibilità, lei spiega: “Il karate, come mi è stato insegnato, costituisce un perfezionamento di se stessi, che passa necessariamente dalla pratica e personalmente dedico al mio allenamento 3-4 ore quotidianamente. Sul progetto e le modalità della preparazione c’è un percorso già tracciato da tempo che seguo con l’impegno di sempre”.
Dal notare, poi, che il suo Centro sportivo, guidato dal papà Gabriele, ha conquistato anche altri positivi risultati che porteranno alcuni atleti ad affrontare alcune fasi nazionali, avendo ottenuto altri successi nelle categorie inferiori: un terzo posto con Miriam Gatto e un quinto posto con Eleonora Calabrese, insieme con Buonanno, Lorenzo e Gioele.
Chiaramente, quindi, Francesca è “figlia d’arte” e lei stessa ha ottenuto la qualifica di allenatore: “Se l'allievo vuole impegnarsi anche con l'agonismo sarà di certo una sua scelta: io lo accompagnerò con piacere, com’è stato fatto a me”, dice dimostrando grande apertura e disponibilità.