Il calcio, come gli atri sport e, soprattutto la vita quotidiana dei cittadini e delle nazioni, registra lo sconvolgimento dei ritmi programmati. Ma si tratta di compiere innanzi tutto scelte di grande e necessaria responsabilità.
“Nessuna voglia di sottrarsi all’invito dei responsabili sanitari delle società di serie A… Lecce: slitta la ripresa: la salute prima di tutto”, scrive, pertanto, Quotidiano di Puglia riferendo la decisione della squadra salentina di monitorare i giocatori e di non riprendere nei prossimi giorni gli allenamenti. E, opportunamente, commenta: ”Una scelta saggia che va incontro al monito lanciato dal sanitario prof. Ivo Lotito… Va detto che il Lecce sin dal primo momento si è sempre attenuto rigorosamente alle direttive”.
Il giornale precisa pure che “Rimane sospesa l’attività giovanile”.
La decisione di fermare lo svolgimento delle attività calcistiche trova, finalmente!, sempre più consensi: sul fermo degli allenamenti è, ad esempio ancora più incisivo Mihajlolic, che dichiara alla Gazzetta dello sport: “Giusto non allenarsi, ma il campionato doveva fermarsi prima”.
Sugli scenari degli Europei 2000 e le Olimpiadi si concentra, poi, l’attenzione di molti quotidiani italiani.”Il mondo ha bisogno delle Olimpiadi, ma ora dobbiamo restituire qualcosa alla nostra comunità: è anche un test per le nostre vite… Contro il virus gli atleti diano coraggio alla società”: sono le parole di Niccolò Campanini riportate da La Repubblica, un campione che con il tiro con la carabina nel 2008 fallì l’oro a Pechino, ma poi si è presa la rivincita con tre ori ed un argento nelle successive Olimpiadi.
Il Messaggero prospetta in sintesi la situazione: “Tempo di scelte: difficili. Epocali. Uefa e Cio si trovano nella posizione più scomoda… La sensazione è che prenderanno altro tempo. La Uefa deve fronteggiare il pressing delle singole federazioni tutte concordi nel voler rinviare l’Europeo per terminare i campionati”.
“Innanzitutto un percorso che miri alla tutela della salute di atleti e tifosi di tutto il mondo, anche se ora l'epicentro della pandemia è in Europa. Prima di parlare di nuove date, dobbiamo attenerci alle condizioni attuali. Il rinvio è la strada da seguire in questo momento"., riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, riportando dall’Ansa le parole di precisazione del presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina.
Una proposta realistica è riferita dal Corriere della sera, comunicando la scappatoia dell’eventuale rinvio: “Soluzione Uefa: Europei a novembre, prima tornei e coppe: la speranza è ripartire con i campionati a maggio e portarli a termine, insieme a Champions e Europa League, entro il 30 giugno… Pur sapendo di perdere circa 300 milioni di spese già sostenute”.
È chiaro che sul destino del campionato e delle Coppe europee ora ci si attende scelte di responsabile consapevolezza innanzi tutto riguardo alla salute e alla vita. Da parte dell’Uefa e di tutte le federazioni.