Dopo il poker casalingo contro il Milan, il Lecce si ripete anche allo Juventus Stadium. Altre quattro reti incassate, ma le due partite appaiono davvero diverse.
Se contro i diavoli rossoneri gli uomini di Liverani erano apparsi davvero lontani parenti della squadra ammirata prima del lockdown, contro i Campioni d’Italia, ad onor del vero, i giallorossi, seppur falcidiati da infortuni, e con l’unico attaccante Babacar non al meglio della condizione fisica ed in panca dall’inizio, hanno dimostrato generosità ed orgoglio, anche se in una lotta impari, almeno per un tempo.
Qualcuno potrebbe obiettare qualcosa, ma la storia non si fa con i se e con i ma. È doveroso fare, però, una premessa: in questo risultato così rotondo, valore tecnico a parte, il Lecce ci ha messo del suo, con Lucioni e Shakov, autori di due gravi ingenuità e di una prova alquanto negativa. Il difensore lascia la squadra in dieci uomini poco dopo la mezz’ora a causa di una espulsione (regolamento applicato alla lettera, con l’arbitro Piccinini fiscale come non mai) per fallo da ultimo uomo, dopo un controllo di palla abbastanza “problematico”. Il centrocampista ucraino “confeziona” un assist al bacio per Ronaldo, che serve Dybala per un gol da applausi. Due leggerezze che, con il Lecce in inferiorità numerica, aprono la strada alla goleada.
Una sconfitta prevedibile alla vigilia ma che, dopo il buon primo tempo disputato, con la Juve che mai aveva impensierito la porta di Gabriel, fa rabbia per il modo in cui è scaturita.
Fabio Liverani, nell’immediato dopo partita cerca di analizzare con serenità e lucidità i novanta minuti: “Credo che, fino all'espulsione, sia stata una gara equilibrata: cercavamo di chiudere gli spazi e ripartire – dichiara il tecnico. Partita difficile da commentare, viste anche tutte le assenze. Fino all'espulsione abbiamo palleggiato bene, poi è normale che in questo momento, tra assenze e problematiche varie, con qualche regalo di troppo diventi tutto più complicato. La squadra deve continuare a crescere ed a recuperare i calciatori infortunati”.
Ed il futuro prossimo si chiama Sampdoria (mercoledì 1° luglio - ore 21.45 - stadio Via del Mare): una gara dai punti doppi, pesanti, che potrebbe dire molto in chiave salvezza per gli uomini di Liverani. Il Lecce ha bisogno di quadrare il cerchio al più presto, e di gettare il cuore oltre l’ostacolo, facendo sempre i conti con l’assenza di vari elementi. Allo striscione di arrivo, in un calendario così compresso, mancano dieci gare. Ora testa alla Samdporia nel deserto del Via del Mare.