Vigilia di speranza e di pensieri quella di Fabio Liverani, tecnico del Lecce. Domani nel deserto del Via del Mare arriva la Lazio del suo amico Simone Inzaghi: obiettivo quello di interrompere la lunga striscia negativa di sei sconfitte consecutive, pre e post lockdown, che hanno ancorato i giallorossi al terz’ultimo posto.
Un avversario temibile, che nel Salento si gioca le ultime speranze di rincorsa tricolore. E Liverani sogna l’impresa: “Dobbiamo trovare un risultato che ci dia entusiasmo”, dichiara il tecnico, che cerca di puntare soprattutto sull’orgoglio dei suoi uomini.
Qualche segnale positivo, sconfitta a parte avvenuta nel finale, si era visto contro il Sassuolo: “È quello che ci sta mancando in queste ultime prestazioni - prosegue Liverani. Dobbiamo cercare un risultato che ci dia autostima, entusiasmo: ci manca quella scintilla del risultato e speriamo di raggiungerlo quanto prima”.
In chiave salvezza il tecnico ha le idee chiare: “A parte la Sampdoria, che si è allontanata - dice, non è cambiato moltissimo e dietro continua ad esserci ancora bagarre. Ora come ora per noi una vittoria rappresenterebbe ossigeno, ma anche una svolta a livello mentale”.
Proverà a fare lo sgambetto alla “sua” Lazio, in una vigilia diversa rispetto alle altre gare: “Vivo la vigilia solita di quando affronto le mie ex squadre - ammette Liverani. Nulla toglie il passato, come nulla toglie il presente. Giocheremo 90 minuti in cui ognuno pensa al proprio bene, e no abbiamo bisogno di fare punti, di muovere la classifica, di fare la prestazione, rispettando e sapendo che andiamo ad incontrare la seconda della classe. Le differenze si commentano da sole, ma vogliamo darle dei problemi e cercare di uscire con dei punti”.
In chiave formazione assenti il greco Tachtsidis (squalifica), oltre a Rossettini e Lapadula, Fabio Liverani ritrova un po’ di sorriso con i recuperi di Deiola e Majer: “Siamo contenti per chi rientra finalmente in gruppo, ma sull’utilizzo è da verificare il minutaggio che hanno nelle gambe”.
Infine un pensiero su Simone Inzaghi: “ Siamo una classe di calciatori che ha giocato insieme, ci sentiamo da tantissimi anni. Noi, Gattuso, De Zerbi, D’Aversa, ci siamo incontrati sui campi e ora ci incontriamo da allenatori. C’è grande orgoglio per questo fatto, ma nei novanta minuti ognuno pensa ai propri interessi. Rimane il rapporto, ma sul campo bisogna vincere”, conclude Liverani.