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Genoa-Lecce, ovvero tutto in novanta minuti. Una gara che potrebbe valere un’intera stagione, e mettere una parola quasi definitiva sulla voltata salvezza tra giallorossi e rossoblu.

 

 

Fabio Liverani, tecnico del Lecce, ha le idee abbastanza chiare alla viglia della delicata sfida: vietato sbagliare o commettere passi falsi, questo il suo imperativo categorico. “È un crocevia moto importante - sottolinea l’allenatore - ed è normale che la vittoria di una delle due squadre avvicina all’obiettivo. Ora sale un poco di più la tensione e parlo in generale dell’ambiente: tutti quanti dobbiamo essere bravi ad eliminare ogni tipo di errore.  Anche quelli piccoli, il tempo sta finendo e non esiste più possibilità di riparare: è necessario mettere attenzione a tutti gli aspetti”.

Limitare al massimo gli errori per non ripetere il primo tempo disastroso fatto contro la Fiorentina: “Non dobbiamo commettere più errori tecnici per mettere in discesa la partita - ammonisce Liverani. Se il Genoa avrà le qualità per fare gol, è giusto dar loro meriti: ma dovremo essere bravi a limitare i regali troppo grandi fatti in quest’ultimo periodo. Insomma, senza molti giri di parole, dobbiamo essere meno belli e più cattivi”.

Sulla situazione infortunati, ormai una costante in casa Lecce, Liverani è abbastanza chiaro: “Siamo numericamente corti. Deiola ha finito la stagione perché deve operarsi – continua -, Calderoni, seppur convocato, non è disponibile ma vuole partire per essere vicino ai suoi compagni. Ritroviamo Meccariello, una opzione in più che valuteremo nell’immediata viglia, mentre Tachtsidis si è riaggregato al gruppo. Lapadula potrebbe  essere una soluzione, valutata sempre in base al minutaggio che può avere”.

Un passaggio sul Genoa: “Sarà un avversario diverso rispetto al girone d’andata. È cambiato l’allenatore, e a gennaio ci sono stati tanti nuovi innesti, soprattutto in esperienza. Sarà una partita totalmente diversa: partiamo con la voglia e con il temperamento di poter dire la nostra, con umiltà, ma senza paure”, prosegue.

Infine, un pensiero amarcord sui grifoni, che per lui hanno rappresentato la prima esperienza in assoluto da allenatore in Serie A nel 2013: “Ho sempre detto che ognuno di noi ha un passato che va ricordato come tale. I ricordi servono per crescere e mantenere rapporti, ma quello che conta ora è il presente e il futuro. Perché nel mio futuro c’è ancora tanto da scrivere”, conclude Liverani.

 

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