A Lecce è cominciata, quindici anni dopo, l’era di Pantaleo Corvino. Presente l’intero Consiglio d’amministrazione del sodalizio giallorosso (unico assente Renè De Picciotto), con in testa il presidente Saverio Sticchi Damiani, questa mattina è avvenuta la presentazione ufficiale del nuovo responsabile dell’area tecnica del club giallorosso, fresco di retrocessione in serie B.
L’imminente ripartenza del campionato cadetto il prossimo 26 settembre impone una accelerata nel programmare la nuova stagione calcistica, con scelte forti e drastiche, cosi come ricordato dal presidente Sticchi Damiani: “Passare da una retrocessione dolorosa, maturata all’ultima giornata, ripartire subito dopo una settimana è un segnale forte che vogliamo dare per aprire un nuovo ciclo - ha dichiarato il massimo esponente del sodalizio. Ci voleva una sorta di scossa elettrica che desse subito energia a tutti noi: ed essere riusciti a convincere una figura come quella di Pantaleo Corvino rappresenta una operazione forte. Insieme agli altri soci abbiamo deciso di aprire una nuova era, con presupposti diversi: abbiamo inseguito il risultato sportivo, soprattutto in C da raggiungere quanto prima, spesso tralasciando il senso della prospettiva. Ma abbiamo realizzato un quadriennio importante, con due promozioni ed una salvezza persa all’ultima giornata”.
E il nuovo direttore Pantaleo Corvino non riesce a trattenere la gioia nel riabbracciare i colori della sua terra: “Sono emozionato e non è una frase di circostanza - ammette il nuovo responsabile dell’area tecnica. Onestamente non mi attendevo una accoglienza del genere: grazie a tutti i soci del club che hanno deciso di puntare su di me, in primis al presidente; così come intendo salutare chi non è presente ed i nostri tifosi. Non sono un tipo a cui piace guardare indietro, ma preferisco guardare in faccia il presente: ragion per cui sono molto felice di poter riabbracciare questi colori, visto che non ho mai dimenticato le mie radici. La mia è stata una scelta di cuore”.
Il suo sarà un impegno a 360 gradi, che lo porterà ad avere, in poche parole, la totalità dei poteri: “Lavorare significa operare attraverso una idea condivisa assieme ai soci del club - sintetizza Corvino. Tutti sanno che punto molto sul settore giovanile, perché intendo creare e formare risorse tecniche. Ovvio che potrei attenzionare solo e soltanto la prima squadra, ma intendo continuare a svolgere il ruolo che ho sempre fatto sinora. Cercherò di dare il meglio, e se possibile anche di più di quello fatto sino ad oggi: e lo farò per la mia gente, per la società e per tutti quelli che seguono questi colori. Il mio desiderio è lasciare il Lecce dove lo lasciai quindici anni orsono. Unica preghiera fatta al presidente Sticchi Damiani quella di non mettermi fretta: ovvio, però, che sono tornato a Lecce per vincere”.
Il discorso scivola inevitabilmente sulla questione relativa alla futura guida tecnica della squadra, ma Pantaleo Corvino sgombra il campo da possibili sorprese, che conducono alla riconferma di Fabio Liverani: “Raggiunta l’intesa mi sono gettato a capofitto, visto il poco tempo a disposizione per la ripresa del campionato - ammette. Ho già parlato con Liverani, e le mie valutazioni sul suo operato sono più che positive, cosa che gli ho già riferito. Ci siamo confrontati su pregi e difetti, di quelli nostri personali, della squadra, dell’ambiente. Presto avremo un confronto diretto guardandoci negli occhi, ora lui sta tirando un po' il fiato”.
Infine un passaggio sulla presenza o meno in organico di un direttore sportivo: Non credo, per ora ci concentreremo sulle risorse che abbiamo in casa, probabilmente nel futuro poi ne riparleremo. Questa società vuole diventare grande, e pian piano con il lavoro otterremo dei risultati importanti. Con i mezzi che avremo a disposizione cercheremo di allestire e mettere a punto una macchina perfetta che vada dall’area tecnica al reparto scouting, fino a creare un centro sportivo per il settore giovanile: e soprattutto questo punto per il sottoscritto è stato motivo di discussione con i presidenti avuti. A loro ho sempre consigliato di destinare le plusvalenze nella realizzazione di centri sportivi: non si può lavorare con i campi in affitto”, ha concluso Corvino.