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Una partita difficile quella del Lecce contro la Cremonese. Al di là della differente posizione in classifica, i lombardi hanno cercato di giocarsela a viso aperto, così come dimostrato dalla formazione iniziale.

 

 

Ancora una volta, mister Corini ha deciso di schierare il Lecce con il consueto  4-3-3, incurante della scialba prova fornita a Brescia, anche se il trio di attacco ha visto alternarsi le due mezzepunte nella posizione di trequartista. D'altra parte, la squadra è stata completamente rinnovata e i giocatori hanno bisogno di conoscersi meglio e di apprendere i nuovi dettami tattici. Contro la Cremonese di Bisoli, la novità iniziale è rappresentata dal ritorno del pubblico sugli spalti. Il Lecce è stato sospinto infatti dai mille sostenitori che hanno avuto accesso al Via del Mare e non hanno mancato di sostenere la squadra. È stato un piccolo ritorno alla normalità.

In campo, si è rivisto Tachsidis, che fin da subito ha dettato i ritmi di gioco dei salentini. Ha fatto il suo esordio il centrale difensivo Dermaku, che però ha sofferto molto contro un avversario ostico come Ceravolo e non si è ben inteso con Lucioni. Per il resto, si è trattato del Lecce consueto con Majer spostato a mezzala in coppia con Henderson.
Il primo tempo ha visto un Lecce al principio arrembante, guidato da un Falco ispirato e da un Adjapong in ottima forma. Tanta è stata la pressione giallorossa, ma l'infortunio occorso subito a Listkowski ha costretto Corini a inserire Paganini dopo 20 minuti di gioco. Il segnale che la malasorte si stava accanendo sul Lecce sarebbe stato confermato 10 minuti dopo. Alla Cremonese è bastata una  punizione di Gaetano deviata in barriera per passare immeritatamente in vantaggio. Il Lecce ha avvertito il contraccolpo e non è riuscito a reagire. Dopo pochi minuti ha subito il raddoppio, lasciando andare al tiro indisturbato Valzania dal limite dell'area. Errore imperdonabile. Il Lecce impostava bene la manovra, ma non riusciva mai a tirare in porta. Non è un caso che la prima parata del portiere avversario sia arrivata al 45.

Nella ripresa è stata tutt'altra musica. Il Lecce ha messo in campo un altro attaccante (Stepinski) e ha iniziato subito all'attacco. Il gol di Dermaku è stato meritato ed è arrivato nei primissimi minuti. Coda ha sfiorato di testa il pari, ma poi la Cremonese è corsa ai ripari e ha inserito Ciofani per far salire il baricentro e rischiare di meno. Il pareggio era nell'aria ed è arrivato con un tiro perfetto di Coda dal cuore dell'area di rigore. Dopo una superparata di Gabriel che, sugli sviluppi del corner lombardo compiva un prodigio, il Lecce è ripartito e ha sfiorato con Henderson e Coda la marcatura. La difesa salentina soffriva maledettamente i colpi di testa di Ciofani e solo Gabriel riesciva a evitare il peggio.
Nel finale, i cambi di Corini con l'ingresso di Pettinari davano linfa al Lecce che però non otteneva i tre punti perché impreciso e sfortunato. Alla luce di quanto visto,

Il Lecce è certamente da rivedere soprattutto nella fase difensiva dove ha sofferto troppo ogni volta che i lombardi attaccavano. Per il resto è stato un secondo tempo di grande carattere ma che non è bastato a prendere i tre punti. Ora a Cosenza servono i 3 punti.

 

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