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Ad una settimana esatta dai festeggiamenti novolesi in onore di Sant’Antonio Abate, Carmiano celebra il santo egiziano, patrono e titolare della seconda comunità parrocchiale del paese.

 

 

A Carmiano la devozione è cresciuta con l’aumentare della devozione nei vicini novolesi, soprattutto con l’inizio dei conflitti mondiali, la devozione verso il santo crebbe, nell’antica chiesa madre venne esposta una piccola statua dove pregavano le mogli e le madri dei combattenti, iniziò il rito della Fòcara e tanto era l’amore verso il santo che, invece di costruirgli un altare presso la nuova chiesa matrice, si scelse di affidargli la seconda parrocchia del territorio carmianese.

Mons. Paladini, di venerata memoria, nei suoi scritti, riferisce nel 1941 che "i nostri combattenti da molti anni festeggiano solennemente il santo del fuoco, [...] quasi sempre nel mese di febbraio, per non far coincidere la festa con quella di Novoli, di cui è il protettore".

Sempre il Paladini ci offre una visione chiara di come avveniva la festa in onore del santo:

"È stata celebrata la domenica ultima (ndr 23 febbraio 1941), e non poteva riuscire né più devota, né più bella. Crediamo inutile parlare di quanto si è fatto; del falò al quale il nostro ormai rinomato pirotecnico Giovanni Murra colle sue invenzioni ha aggiunto nuova attrattiva, della Processione durante la quale la Statua ha fatto il giro per il paese, condotta dal Clero e scortata dai combattenti, dai militi e dal Capitano Ing. Antonio Cagnazzo, delle batterie, dei fuochi, e, sopratutto, delle funzioni religiose culminate colla Messa solenne e col Panegirico. Moltissimi sono stati gli intervenuti dei paesi vicini. Tutto è stato opera dei nostri conbattenti con a capo il simpatico Cap. Cagnazzo, che [...] ora tornati in Carmiano, ogni anno, ringraziano il Santo del Fuoco celebrando la sua festa".

Continua dunque il legame e la devozione del popolo di Carmiano nei confronti di Sant’Antonio Abate, che anche in questo tempo di emergenza sanitaria, non smette di invocarlo e di rendergli il dovuto omaggio. i festeggiamenti entrano oggi, sabato 22 gennaio, nel vivo: a mezzogiorno è stata issata la bandiera con l'effige del santo sulla Fòcara, alle 15.30 è prevista la benedizione degli animali, alle 18.30 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall'arcivescovo Michele Seccia.

La giornata si chiuderà alle 20 con l'accensione della Fòcara che tutti potranno seguire in diretta tv su Antenna Sud (ch 85), non potendo essere l'evento in presenza per le attuali norme emergenziali. Domenica 23 gennaio nella mattinata le sante messe solenni e nel pomeriggio i tradizionali fuochi d'artificio.

 

 

(note storiche di Mattia Spedicato)

 

 

 

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