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Alla vigilia della Domenica delle Palme, la comunità di Cavallino ancora una volta ha ripercorso il cammino di Cristo lungo la via del Calvario, meditando sul Suo martirio, sulla sua condanna da parte degli uomini e, infine, sulla sua morte per mano degli uomini.

 

Oltre cinquanta figuranti  tra uomini, donne e bambini, guidati dal parroco don Alberto Taurino, hanno aiutato la comunità a pregare, attraverso la drammatizzazione e la messa in scena dei principali momenti della passione e della morte di Gesù.

La Via crucis animata non voleva essere una rappresentazione teatrale né aspirare al  titolo di passione vivente ma solo un modo alternativo di leggere il vangelo e preparare la comunità cavallinese a vivere la settimana più importante dell'anno liturgico, la Settimana Santa.

Tanti volti, tante storie, tante lacrime.

Il volto sofferente del Cristo che rimane impresso sul fazzoletto bianco della Veronica allorquando si avvicina per asciugare il sudore; quello stupito del ragazzino coperto dal solo lenzuolo bianco, che sfida le guardie  e segue il plotone dei soldati che scortano Gesù.

La storia di Nicodemo e di Giuseppe d’Arimatea, fedeli apostoli del Cristo; quella di Pilato, incapace di trovare in Gesù alcuna colpa ma costretto a condannarlo a morte.

Le lacrime amare di Pietro, dopo aver rinnegato il suo Maestro; quelle di Giuda, piene di vergogna; quelle delle Pie donne e di Maria, cariche di angoscia e di dolore.

Le lacrime del Cristo sulla croce, simbolo del dolore e della sofferenza umana ma anche della speranza di risorgere, con Lui, a nuova vita.

 

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