Grande commozione ieri a Foggia nella chiesa parrocchiale Sant’Antonio dove l’arcivescovo emerito di Lecce, mons. Domenico D’Ambrosio, da sempre vicino alla congregazione leccese fondata da San Filippo Smaldone, ha presieduto la concelebrazione eucaristica (GUARDA) con il rito delle esequie per le tre suore Salesiane dei Sacri Cuori decedute nel tragico incidente stradale domenica scorsa (LEGGI) mentre con altre dieci consorelle tornavano a bordo di un pulmino dagli esercizi spirituali vissuti a Formia.
Tantissime suore della congregazione, sacerdoti, rappresentanti della Famiglia Salesiana, familiari e amici delle suore: in tanti hanno preso parte in un silenzio orante all’estremo saluto alle tre religiose. “Adesso Suor Candida, Suor Mara e Suor Vérène contemplano il Signore non da straniere - ha detto l’arcivescovo D’Ambrosio durante l’omelia -. Liberate dai limiti umani vivono la pienezza di quel dono che fin dal battesimo c’è stato garantito, partecipi della vita stessa di Dio. Perciò, ora niente più lacrime, non c’è più lutto ma soltanto gioia, soltanto la contemplazione dell’immensità della luce di Dio che rischiara in modo nuovo tutta la loro esistenza, la rivivono ma alla luce di quel dono immenso che il Signore restituisce loro: fin dall’eternità il Signore ci ha pensato santi e immacolati al suo cospetto”.
“Ecco queste nostre sorelle - ha proseguito - sono sante ed immacolate al cospetto di Dio. Liberate da ogni vincolo, da ogni limite: noi siamo certi che sono là a vivere la gioia di questo incontro. Si, queste nostre sorelle sono adesso in ginocchio davanti all’Eterno”.
Profonde e commoventi, al termine della messa, le parole della superiora generale delle Salesiane dei Sacri Cuori, Madre Lucia Neve Ingrosso: “Lodiamo il Signore - ha detto la madre generale - per il dono che sono state con le loro vite Suor Candida, Suor Mara e Suor Vérène: figlie, sorelle, madri, vere donne, esempi di fede, di umiltà e di servizio nella missione. Tutte e tre, frutto per noi dell’amore di Dio”.
“Per queste nostre amate consorelle - ha aggiunto -, il loro di viaggio di ritorno dagli esercizi spirituali è diventato il viaggio dell’incontro definitivo con lo Sposo. Pur nel dolore di non averle più tra noi come prima le accompagniamo nel loro abbraccio con il Signore e le affidiamo alla sua misericordia senza fine”.
“Carissime Suor Candida, Suor Mara e Suor Verène - così si è poi rivolta alle tre consorelle defunte volgendo lo sguardo ai loro feretri - date segni di grazie e vocazioni nella vostra famiglia religiosa e, insieme al nostro caro Padre fondatore San Filippo, intercedete per i vostri familiari, per tutte noi vostre sorelle ma in particolare vi chiediamo di intercedere per Suor Irmina, per Suor Maria Nicoletta, per Suor Andreina, per Suor Mimina e per Suor Margherita (le suore rimaste ferite e ricoverate in ospedale ndr)”.
“Da parte noi suore Smaldoniane un grazie di cuore - ha concluso Madre Lucia -, proprio grande a tutti voi: sono forse presenti medici, sono tutti nel cuore, i loro volti sono impressi. A tutti gli infermieri, i soccorritori, i vigili del fuoco, la polizia stradale, sacerdoti e amici conoscenti, li sommo tutti, a tutti il nostro grazie per la vostra vicinanza e perché in tanti modi ci avete dimostrato il vostro affetto e la vostra solidarietà. Grazie a tutte le sorelle della nostra famiglia religiosa, che non solo ci sono state accanto, ma in ginocchio davanti al Signore, ci hanno accompagnato in questo momento di difficoltà, forse di dura prova, solo il silenzio. Grazie a tutti, Dio ci benedica tutti e tutte con l’abbondanza delle sue grazie”.