“I mandorli fioriranno ancora”, edito dalla casa editrice Milella, è il titolo della raccolta di poesie postume di Fra Domenico Pulimeno, che sarà presentata domani 29 giugno alle 19.30 presso la Biblioteca “Roberto Caracciolo” dei Frati Minori di Lecce, nel giorno in cui avrebbe celebrato il 60° anniversario di ordinazione sacerdotale.
Interverranno il prof. Carlo Alberto Augieri, docente di critica ed ermeneutica del testo, la prof.ssa Franca Lozzi, curatrice del libro. Introdurrà e modererà l’incontro Fra Paolo Quaranta, ministro provinciale dei Frati Minori di Lecce. Le poesie saranno declamate dal prof. Carlo Spinelli. Al termine della serata sarà possibile la visita guidata al Ninfeo cinquecentesco ed alla Pinacoteca d’Arte Francescana.
Nato a Corigliano D'Otranto il 31 ottobre 1938, Fra Domenico ha indossato l’abito francescano il 15 agosto 1956, emettendo la professione temporanea il 16 agosto 1957 e la professione perpetua il 21 agosto 1960. Fu ordinato presbitero il 29 giugno 1964, esattamente 60 anni fa.
Ottenuta la licenza in sacra teologia a Roma presso il Pontificio Ateneo "Antonianum", è stato definitore provinciale in più periodi. Ha ricoperto vari incarichi da economo locale a Francavilla Fontana a vicario parrocchiale a Lecce, ed ancora parroco prima a Squinzano (1978-1984) e poi di nuovo per lunghi anni a Lecce (1984-2008); in seguito vicario parrocchiale a Galatina (2008-2022) e guardiano. Dal 2022 nuovamente a Lecce dove si è dedicato con generosità al ministero della riconciliazione. Venuto a mancare il 26 febbraio 2024 all’età di 85 anni, presso l'Istituto "San Francesco d'Assisi" a Leverano, sede dell'Infermeria provinciale, ha lasciato un profondo vuoto in tutta la comunità per il suo spessore culturale e spirituale.
“I mandorli fioriranno ancora” è una raccolta di poesie, voce e cuore di un ‘gigante della spiritualità francescana’: «Al mandorlo sono appesi i miei entusiasmi, i miei incontri, umani e spirituali, le mie letture, i miei dubbi, il mio mai sufficientemente appagato desiderio di andare oltre, per afferrare Lui che in sempiterna luce si muove».
