Con sempre crescente entusiasmo e partecipazione, ogni anno il 28 giugno la comunità di San Sabino in Lecce celebra la festa della dedicazione della parrocchia fondata dall’arcivescovo Francesco Minerva nel lontano 1980.
Quest’anno ha officiato e tenuto l’omelia di mattina don Andrea Gelardo e di sera il parroco don Sandro Quarta, con il quale ha concelebrato Padre Angelico Greco, parroco di Cugnasco-Gerra e Appiano, nel Canton Ticino. La comunità ha cantato le sue lodi a Dio, Signore della vita, il cui nome è grande e sulla terra, dove tutto parla della Sua gloria.
“È la festa della nostra comunità. - ha proluso don Sandro nell’omelia -. Con i 44 anni dalla dedicazione di questo tempio ci ritroviamo a ringraziare il Signore per la sua presenza in mezzo a noi, perché la comunità possa offrire a Lui un servizio buono e irreprensibile e ottenga i frutti della redenzione. La sua casa è casa di preghiera per tutti. Quanto amabili le Sue dimore: chi cerca, trova e a chi bussa, è aperto. Il Padre è Spirito e coloro che lo adorano, lo devono adorare in Spirito e verità”. Infatti, come espunto dal Vangelo, il dialogo tra Gesù e la samaritana è uno dei più belli, profondi del Nuovo Testamento. “Dove adorare, dove andare? - ha proseguito don Sandro -. Era una delle tante diatribe tra Giudei e Samaritani, ma il vero culto deve passare attraverso Cristo, ecco la sua centralità. La comunità non è fatta di pietre. È vero, c’è bisogno di un luogo appropriato per l’orazione, ma tutto deve ricondurre alla centralità di Cristo, il cui sacrificio sulla croce si compie nelle liturgie, ma non si chiude nelle quattro mura. Celebriamo la comunità che si ritrova nella Parola proclamata, nell’Eucaristia, e diventa testimonianza. Il pane divino spezzato diviene pane per il fratello povero e oppresso e la comunità è simile al lievito. Come afferma la Lettera a Diogneto, uno dei documenti cristiani più inveterati, i cristiani sono presenza forte, testimonianza audace, vera, fraterna non del mondo, ma nel mondo, non in fuga da esso, ma d’amore e verità, non con gesti eroici, ma di quotidianità” ha concluso il parroco.
A seguire, dopo la santa messa, la comunità ha attraversato in processione alcune vie del quartiere, per fare rientro sul sagrato della parrocchia e ammirare i fuochi pirotecnici e godere fino a tarda sera dell’intrattenimento della compagnia teatrale “Amici di Raniero” con i suoi esilaranti sketch, che con sottile ironia hanno riprodotto uno spaccato della realtà feriale e sociale del nostro territorio, e della “Pigeon pop band”, il gruppo musicale della parrocchia, che con le sue canzoni e ritmi trascinanti ha donato ore piacevoli di spensieratezza e relax a tutti i presenti.