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Da una chiacchierata con un sacerdote, memoria storica della diocesi di Lecce, la processione con la festa liturgica dedicata a Sant’Anna, legata all’omonima chiesa nel centro cittadino, non le ricorda più nessuno e l’ultimo sacro corteo, in particolare, si perde nella memoria dei tempi.

 

 

È stato dunque accolto con entusiasmo il ritorno dei festeggiamenti dedicati alla Madre di Maria, la cui venerazione è sempre viva nella religiosità popolare testimoniata anche dalla diffusione del suo nome soprattutto nell’Italia meridionale.

I preparativi hanno coinvolto la comunità di Sant’Anna, il rettore don Hubert de Salaberry e i sacerdoti dell’Istituto “Cristo Re Sommo Sacerdote” (Icrss), la curia e il presidente del comitato feste, Claudio Selleri.

La festa è stata preceduta dalla tradizionale novena che ha preparato la spiritualità dei fedeli. I festeggiamenti sono  culminati in tre giorni: domenica 24 luglio il concerto di musica da camera con il quartetto Florilegium, lunedì 25 luglio, vigilia della ricorrenza, l’arcivescovo Michele Seccia ha assistito alla solenne preghiera del vespro, a cui ha partecipato il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, al termine della quale si è snodata la processione con il simulacro della santa per le vie del centro storico con il supporto del gruppo dei portatori di statue della città, ed infine il 26 luglio, solennità di Sant’Anna, sono state celebrate  due le sante messe, alle 9 messa con organo, celebrata dal canonico don Joseph Luzuy, Provinciale d'Italia dell'Icrss, e in serata, presieduta da don Salaberry, animata dal Coro da camera di Lecce e del Salento diretto da Luigi Mazzotta con Carlo Scorrano all’organo e preceduta dal canto dei secondi vespri.

Un incontro che ha rinsaldato tutta la comunità cittadina intorno alla devozione per Sant’Anna ed un ulteriore tassello per ridare la giusta importanza alla chiesa, splendido gioiello barocco di Giuseppe Zimbalo, restaurata, dopo anni di abbandono, grazie al comune di Lecce e al finanziamento dalla Regione Puglia e animata dall’Associazione Antonio Pignatelli che da anni si dedica al recupero della tradizione religiosa, della storia della devozione popolare, nonché della musica sacra e liturgica di autori salentini.

Racconto per immagini di Arturo Caprioli.

 

 

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