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Giovedì scorso è stata consegnata la borsa di studio “prof.ssa Cecilia Bellisario” alla scuola media “A. Galateo” di Lecce tra ricordo, emozioni e auspici positivi per un futuro fatto di speranza, rispetto e impegno che vedono la scuola e i ragazzi al centro del cammino di formazione.

 

 

 

Hanno partecipato nell’aula magna della scuola i rappresentati di tutte le classi dell’istituto per ascoltare il ricordo della prof. Bellisario e così poter conoscere la figura di una docente che ha dedicato più di metà della sua vita all’educazione dei ragazzi.

La borsa di studio, giunta alla sua terza edizione, è stata assegnata allo studente dell’ex classe III E dell’istituto, Anush Dissanayake, originario dello Sri Lanka, oggi studente del primo anno del “Deledda”, che è stato scelto dai suoi compagni e docenti, per il suo rispetto ed altruismo dimostrati in classe durante l’ultimo anno della sua scuola media.

“Ciò che resta di noi è l’amore che abbiamo donato”. Questa è la frase che da sempre accompagna il significato e la consegna della borsa di studio, e su cui particolarmente si sono voluti soffermare, durante la cerimonia, il marito della docente deceduta, Antonio Capoccia, che ha invitato tutti i ragazzi a ricordare e affrontare la vita con il sorriso e l’impegno di giovani studenti, e mons. Cristoforo Palmieri, vescovo emerito di Rreshen in Albania, che finanzia ogni anno la borsa di studio.

“Donare amore incondizionato e gratuito, ci rende immortali - ha ribadito il vescovo Palmieri -; abbiamo celebrato i defunti e il giorno prima tutti i santi, anch’essi morti, ma perché li ricordiamo tutti quasi indistintamente? Perché nelle loro opere ci hanno messo l’amore, quello vero, quello concreto. E in questo tutti possiamo essere santi”. Così il vescovo vincenziano ha poi voluto invitare ragazzi e docenti a prendere in esame durante l’anno scolastico la vita di tre giovani morti in santità, Carlo Acutis, Matteo Farina e Chiara Luce Badano, esempi di amore e altruismo.

È intervenuto anche don Damiano Madaro, parroco di Santa Rosa, nel cui quartiere la scuola opera, e amico di giovinezza di Cecilia, ribadendo come “l’amore deve avere un significato concreto nella nostra vita, così come faceva Cecilia nel suo ruolo di educatrice sia nella scuola che come catechista in parrocchia, ma anche come moglie e come madre in casa e in famiglia”.

Il preside dell’istituto, Raffaele Lattante, ha guidato la cerimonia con emozione e orgoglio, accompagnata anche da momenti musicali offerti dalla piccola orchestra dei ragazzi del “Galateo”. La targa della borsa di studio è stata consegnata al premiato dalle mani del figlio della prof. Bellisario, Francesco, e successivamente è stato premiato al merito anche un altro ragazzo, Gabriele Ricchiuto, studente della scuola, con un contributo offerto dalla Fondazione “Francesca Massa” di cui Antonio Capoccia è presidente e che ha voluto offrire un sostegno anche a un altro ragazzo della scuola.

Una cornice fatta di ricordi, di emozioni, di buoni auspici per il futuro per quello che è stato un momento di merito e speranza scaturiti non tanto dal profitto su cui vengono espressi ogni giorno valutazioni e giudizi in una scuola, ma quanto dal rispetto, dall’educazione e dall’altruismo che molto spesso vengono messi in secondo piano nella società.

 

 

 

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