San Matteo gremita di fedeli che hanno accompagnato e accolto il nuovo parroco, mons. Vincenzo Marinaci, successore di mons. Giancarlo Polito che per 31 anni ha guidato la storica parrocchia del centro storico di Lecce, ora passato da rettore alla guida della basilica del Rosario.
Oltre ai fedeli convenuti, un gran numero di sacerdoti e diaconi permanenti, di cui don Vincenzo è responsabile diocesano, ha fatto da corona al neo parroco - l’ultimo da insediare nella girandola di trasferimenti avviata lo scorso settembre -, insieme a mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, che ha presieduto l'eucarestia e il rito di immissione canonica, mons. Luigi Pezzuto, nunzio apostolico e concittadino di don Vincenzo e mons. Cristoforo Palmieri, vescovo emerito di Rreshën.
"Caro don Vincenzo, aiuta chi viene in questo luogo, ad ammirare, contemplare e gustare la bellezza di Dio e a non fermarsi alla pietra, ma ad entrare nel mistero di fede che celebriamo". Sono queste, alcune parole, che l'arcivescovo, ha paternamente rivolto al nuovo parroco di Santa Maria della Luce, conoscendone le doti, i talenti e i carismi e l'ha invitato a farsi, insieme al popolo, un solo corpo ed un solo spirito attorno all'altare e a far riscoprire, alle tante coppie che chiedono il matrimonio, l'essere espressione viva e concreta, della Trinità.
La celebrazione è stata caratterizzata dai classici riti dell'immissione canonica di un parroco, tra cui l'aspersione del popolo, la venerazione dell'altare, la professione di fede e il giuramento e la presa di possesso della sede presidenziale, infine le firme dei verbali.
Prima della benedizione finale è stata data lettura del pensiero di benvenuto di una signora, parrocchiana dal '58, non presente per motivi di salute. Ha preso poi la parola don Vincenzo. "Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi". Si è aperto così il profondo e commosso discorso di don Vincenzo (LEGGI QUI) che dopo aver fatto una premessa biblica, ha voluto fare un excursus storico, citando le varie realtà e parrocchie che ha servito come pastore: il seminario arcivescovile, Borgo San Nicola, i Santi Angeli Custodi di San Pietro Vernotico e la chiesa madre di Trepuzzi. Parole di gratitudine e di speranza ha espresso don Vincenzo il quale si è rivolto alla nuova sposa dicendo: "Ho energia fisica e spirituale da mettere a vostro servizio, prendete le mie mani - ha continuato - e usatele per ciò di cui avete più bisogno". Ha aggiunto: "non ho grandi progetti o programmi, ma sono qui per amarvi e servirvi".
Racconto per immagini di Arturo Caprioli