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L’arcivescovo Michele Seccia ed il Consiglio pastorale della Parrocchia Santissima Trinità in Santa Croce annunciano per domani 6 giugno, l’inaugurazione della nuova illuminazione dell’aula liturgica della Basilica, gioiello del barocco leccese. Diretta tv a partire dalle 20 su Portalecce e Telerama.

 

 

 

Fiat lux” (Genesi 1,3), l’espressione biblica ben si presta a parafrasare l’accendersi della nuova luce che farà risplendere l’interno della Basilica della Santissima Trinità in Santa Croce, conosciuta semplicemente come Santa Croce, simbolo del barocco leccese.

Terminato il periodo di forzato isolamento, causato dall’emergenza Covid 19, l’opera sarà inaugurata domani, sabato 6 giugno, nei Primi Vespri della solennità della Santissima Trinità, a cui la chiesa è dedicata e che si celebra la domenica successiva alla Pentecoste, alle 21, dopo la celebrazione dell’Eucarestia, presieduta alle 20 da mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce.

Tre settimane, tre numero ricco di simbologia, sono state necessarie alle maestranze del team dell’ing. Mario Torchio per realizzare il nuovo impianto che sostituisce quello precedente obsoleto: lo razionalizza, lo implementa e valorizza le caratteristiche architettoniche ed artistiche che rendono unica la bellezza della Basilica. Portalecce aveva documentato la fine dei lavori in un SERVIZIO  del magazine settimanale “L’Ora del Salento 7giorni” lo scorso 11 marzo.

“I turisti si lamentavano di non vedere la volta - riferisce mons. Flavio De Pascali, parroco della cattedrale di Lecce e della stessa Santa Croce - e, nel tentativo di illuminarla, ci si è resi conto che l’impianto era non solo desueto, ma anche dispersivo di energia ed inadeguato ad illuminare gli spazi e le opere d’arte”.

I lavori, finanziati “grazie all’oculata gestione di entrate e di risparmi di don Antonio Bruno, suo predecessore, rappresentano - afferma don Flavio - un salto di qualità”, realizzato, gli fa eco l’ing. Torchio, “sulla base di criteri di valorizzazione della bellezza del luogo, di aspetti e particolari inediti, mai osservati prima, come la splendida pietra di volta, i dipinti e molto altro che si presenteranno domani all’ammirazione”.

Spiega l’ingegnere che la luce, di tipo naturale, ben si sposa alla pietra leccese e come il nuovo impianto consenta, grazie a quaranta pulsanti, la possibilità di scenari diversi, venticinque già predisposti, adattati di volta in volta alla liturgia, alla messa feriale, a quella festiva, ai matrimoni, alla visita turistica, alla fruizione artistica dei particolari e dell’insieme.

“Non si tratta tuttavia di una fruizione esclusivamente estetica - tiene a sottolineare don Flavio - ma anche autenticamente spirituale, perché si sperimenta l’abbraccio di una realtà altra”.

L’attenzione del progetto è stata volta anche nella direzione di un consistente contenimento dei consumi. “I duecentocinquanta proiettori, con potenze variabili da tre a quaranta watt - informa Torchio- sviluppano, tutti accesi, una potenza globale di cinque kw, contro i venti dell’impianto precedente, per giunta insufficiente perfino per la liturgia”.

L’ing. Mario Torchio (QUI  in un’intervista esclusiva per Portalecce), il mago della luce, torinese, ottant’anni incredibili, vive a Roma con moglie e due figli, che si rammarica di vedere poco. Ha una lunga esperienza presso l’Enel in cui entrò a lavorare giovanissimo, per poi completare i suoi studi. Controllore nazionale di rete, ha operato anche in Africa e in Medio Oriente. Ha partecipato attivamente al progetto “Enel Luce per l’arte” che ha valorizzato strutture architettoniche attraverso l’illuminazione, tra cui la stessa Piazza Duomo a Lecce. Una volta in pensione, negli ultimi vent’anni, con il suo team di grande successo, ha proseguito la realizzazione di progetti finalizzati a “dar luce” all’arte, a “mettere in chiaro ciò che non era visibile”. Nel suo percorso un elenco lunghissimo di progetti realizzati; per citarne alcuni: le basiliche di Assisi, piazza del Campo a Siena, il Duomo di Chieri, di Como, di Urbino, il seminario di Molfetta, quello di San Giovanni in Laterano a Roma e ancora circa altre duecento chiese.

“Incredibili le emozioni! La dedizione che ho dato a questo impianto - conclude Torchio - credo di non averla mai prestata a nessuno. E penso che fosse giusto così. Ancora oggi, a lavoro finito, mi emoziona parlarne.”

Allora “Fiat lux” per la nuova Santa Croce, restituita alla città, ai turisti, all’arte.

All’inaugurazione si accede per invito a causa del contingentamento degli ingressi anche nelle chiese in ottemperanza alle norme sanitarie anti contagio. Considerando il numero consentito di posti disponibili in Basilica, la partecipazione sarà riservata alle autorità e ai sacerdoti della diocesi. Ragion per cui per gli operatori è stata organizzata oggi una presentazione esclusiva in anteprima e a tutti sarà possibile seguire la cerimonia a partire dalle 20 in diretta su Portalecce e Telerama.

 

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