“Solo la croce di Cristo può offrirci uno spiraglio di speranza”. È il nucleo del messaggio che l’arcivescovo Michele Seccia ha affidato durante l’omelia ai convenuti in cattedrale, e in piazza Duomo, per partecipare al rito delle esequie della piccola Luna Benedetto.
Ci ha pensato il parroco della cattedrale, mons. Flavio De Pascali ad estendere, grazie all’attivazione dell’amplificazione esterna, oltre le mura della cattedrale - grande ma non abbastanza per poter accogliere tanta gente, stanti le misure sanitarie anti-contagio - il clima di dolore e di preghiera che la liturgia funebre porta con se, specie quando si piange per una ragazzina che ha perso la vita tragicamente, così all’improvviso.
Una celebrazione sobria e composta preceduta dall’accoglienza (CLICCA QUI) del piccolo feretro bianco da due ali di folla di ragazzi, moltissimi del “Palmieri”, tutti gli alunni della scuola di danza di Franzutti che gli hanno riservato un tributo speciale.
Prima che si concludesse la celebrazione, la preghiera triste e commossa di una compagna di classe che ha affidato tutti al Signore e a Maria: “Avvolgete Luna con il vostro amore e aiutate tutti noi, con il tempo a ritrovare la pace”.
Commuovente in chiesa, l’abbraccio dell’arcivescovo con il papà e la mamma della piccola Luna: “Affidiamo al cuore di Cristo – l’appello di Seccia - il dolore di questi genitori”.
L’ultimo atto in piazza all’uscita dalla chiesa, con l’omaggio d’addio delle sue compagne di danza sulle note del concerto per pianoforte e orchestra in Si bemolle maggiore di Tchaikovsky e con Luna in mezzo a loro.
“Arrivederci Luna - ha detto l’arcivescovo prima di congedare l’assemblea -, un giorno ci ritroveremo tutti insieme nell’eternità. Ora continua a danzare nella gloria di Dio”.
Foto e video di Tonio Rollo