Un rito semplice e sobrio alla vigilia dell’inizio del solenne settenario un onore della Vergine Addolorata, il cui simulacro, opera di Antonio Maccagnani, intronizzato mercoledì scorso, si venera nella chiesa rettoriale di Sant’Angelo, nel centro storico, a due passi dal monastero delle Benedettine.
Ieri sera ha presieduto l’eucarestia mons. Gino Scardino, arciprete di San Cesario di Lecce e delegato arcivescovile per le confraternite. A Sant’Angelo ha sede l’arciconfraternita dell’Addolorata sorta nel 1828. Essa fu talmente attiva già nei primi anni di fondazione - come lo è tuttora grazie all’impegno del priore Claudio Selleri, dei suoi collaboratori e del padre spirituale mons. Luigi Fanciano, attualmente in convalescenza dopo un intervento chirurgico al femore - che nel 1852 ottenne che l’Addolorata venisse proclamata compatrona di Lecce.
Ieri sera, don Gino ha ammesso all’arciconfraternita con il rito della vestizione otto nuovi confratelli: Quirino Bertolli, Edda Adamo, Franco Micalella, Carolina Rizzo, Antonio Longo, Luciana Tondo, Sabrina Sofia Ruggieri e Carmela Paladini.
Stasera, come da programma (VEDI), nel pieno rispetto delle norme anti contagio, prende il via il solenne settenario. Ogni sera si alterneranno sull’altare sette sacerdoti della diocesi: don Gigi Manca, don Antonio Montinaro, don Angelo Rizzo, don Mauro Carlino, don Alessandro Saponaro, don Andrea Gelardo, don Alessio Seconi.
Sarà l’arcivescovo Michele Seccia, il prossimo 26 marzo, venerdì di passione, a presiedere l’eucarestia della solennità della Vergine Addolorata, patrona della città.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.