Dopo due anni di fermo, a Lequile, i festeggiamenti in onore di San Vito hanno ripreso vigore, il susseguirsi di eventi ha fatto rivivere la devozione al santo patrono e dopo la solenne processione, l’ultimo appuntamento è stato con la santa messa presieduta da mons. Fernando Filograna nella piazzetta antistante la chiesa.
Hanno concelebrato i sacerdoti del paese don Carlo Calvaruso, don Carmelo Gentile e don Andrea Zonno alla presenza delle autorità civili e i presidenti Carmelo Lezzi del comitato feste patronali e Fabio Lettere della deputazione di San Vito Martire.
Prima della solenne celebrazione eucaristica, don Carlo ha rivolto parole di benvenuto al vescovo di Nardò-Gallipoli, figlio di Lequile, e gli ha fatto notare che non poteva mancare in un giorno solenne e in quest’anno giubilare che si concluderà a giugno del prossimo anno: “La comunità di Lequile ti ricorda sempre con affetto per le tue origini e tu - lo sappiamo - non ci fai mancare mai la tua presenza e la tua preghiera silenziosa ed educata. Siamo contenti di averti qui, tanto che un artigiano molto devoto ha voluto farti omaggio di un calice e do una patena in legno per ricordarti della tua città”.
Il ringraziamento è stato rivolto a tutti perché in questo luogo è sempre un’emozione che gli ricorda la vita trascorsa insieme, soprattutto davanti alle chiese del paese: “Oggi stiamo celebrando la protezione a San Vito ed affidiamo a lui tutte le nostre preoccupazioni, ma soprattutto chiediamo la fedeltà al Signore come lo è stato Lui per noi anche a costo di dare la vita”.
Nell’omelia, poi, il vescovo ha invitato ad approfittare dei giorni di festa per riposare e stare vicino al Signore, tutti insieme come una grande famiglia con un messaggio di gioia per la presenza costante di San Vito: “Ora tocca a noi raccontarci per far conoscere quello che noi stiamo facendo per il santo patrono, un ringraziamento a tutti i gruppi che vivono con San Vito la sua storia, la sua identità facendo memoria di quello che è stato con la processione figurata e il corteo storico, come anche per ultimo l’infiorata che ha visto coinvolte moltissime mani laboriose che si sono adoperate nel realizzare bellissimi quadri di fiori colorati”.
“La presenza costante di un santo - ha concluso Filograna - che ha visto passare tante generazioni, rimanendo nella nostra memoria con gli eventi a lui dedicati tutto l’anno ...Siamo rimasti folgorati dalle luminarie, dai fuochi, dallo splendore della festa, ma la cosa più importante è trasmettere con la luce la vita che il Signore ci ha donato, stare intorno a Lui in comunione con i santi e i nostri defunti, un momento di paradiso che viviamo durante la celebrazione eucaristica ed essere pronti con un po’ di fede in più. Bisogna cambiare la nostra vita e rigenerarsi senza distrarsi dalla vita quotidiana. Abbiamo bisogno di ritrovare lo slancio nella presenza del Signore nella fede che molte volte viene idolatrata dal benessere e il nostro cuore si sta sclerotizzando. Abbiamo bisogno di ritrovare la nostra presenza nella storia di oggi.
Al termine un grazie e una benedizione a tutti, ai fedeli intervenuti, ai responsabili e agli organizzatori che hanno reso possibile la riuscita della festa di San Vito.