Ultima domenica di ottobre, gioiosa e colorata, quella vissuta dalla comunità della matrice di Lequile.
Con una nutrita partecipazione, bambini e ragazzi, insieme ai loro genitori, hanno partecipato ed animato la messa delle 10.30, per dare inizio al nuovo anno catechistico.
In due precedenti incontri tutti i ragazzi, guidati dai loro catechisti, hanno realizzato insieme una grande struttura, in legno e polistirolo, raffigurante la Chiesa.
Ad ognuno è stato affidato il compito di dipingere un mattoncino, seguendo i colori del catechismo: verde, rosso, celeste, giallo.
Tutti i mattoncini, poi, sono stati incastrati uno all'altro, dando così vita ad un coloratissimo edificio, che ha fatto il suo ingresso in chiesa, trasportato da un gruppo di bambini, insieme al celebrante, don Carlo Calvaruso e ai ministranti, con il canto 'Chiesa di mattoni, no!'.
Quale il significato di tale lavoro?
Papa Francesco lo ricorda in una delle sue udienze, quando afferma che 'Ognuno di noi con il battesimo è pietra viva ed ognuno è utile nella Chiesa per costruire il tempio di Dio. Se manca il mattone della nostra vita cristiana, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa. Ognuno di noi è sollecitato ad ascoltare più attentamente la Parola di Dio, scoprire i suoi doni e metterli al servizio di tutti.'
Don Carlo, durante l'omelia, ha evidenziato l'importanza di levigare la propria vita per incastrarla con quella degli altri, come il lavoro dello scalpellino, che leviga ogni mattone per incastrarlo all'altro e rendere la struttura salda. 'Ognuno lo può fare, con le sue gioie e soprattutto sofferenze, come Gesù.'
Il celebrante ha, poi, ricordato quanto il nostro arcivescovo propone per il nuovo anno pastorale: 'Dalla mensa eucaristica alla mensa domestica'.
Due mense collegate una con l'altra, la famiglia si ritrova in casa attorno alla tavola, dove si condividono storie, problemi, ansie, gioie. Ed è nella mensa eucaristica che la Chiesa fa esperienza di famiglia, conoscendo l'altro e riscoprendo quanto sia bello far parte della famiglia di figli di Dio.
Parte così il nuovo anno catechistico, con l'augurio che ogni membro diventi sempre più parte della comunità, spendendo il proprio tempo all'ascolto dell'altro e rendendo vive le mura della Chiesa.