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La protesta dal territorio di Melendugno non si è mai spenta, e non è solo il caldo estivo a riscaldare gli animi dei cittadini che ancora una volta alzano la voce in merito alla costruzione del gasdotto Tap.

Questa mattina infatti gli attivisti che da sempre si sono opposti alla realizzazione dell’opera, si sono radunati nei pressi della sede del tribunale di Lecce in viale De Pietro, alcuni di questi incatenati o sventolando bandiere e striscioni di protesta. La scelta di questo sit-in non è casuale: motivo della polemica è infatti una discordanza, notata dagli attivisti stessi, nei tempi che la legge sta riservando ai No-Tap denunciati in passato in occasione di varie manifestazioni, rispetto alle procedure avviate nei confronti della multinazionale.

A parere dei manifestanti infatti, la magistratura ancora non avrebbe dato risposta (e ne se ne vedrebbe l’ombra) in merito alle denunce presentate nei confronti di Tap per disastro ambientale o per il rispetto della normativa Seveso.

Nel frattempo arrivano ulteriori critiche agli organi governativi anche dalle amministrazioni locali, alcuni giorni fa infatti, il sindaco di Melendugno Marco Potì ha rivolto un messaggio al ministro per il sud Barbara Lezzi, che si trovava nella marina di San Foca: “Mi sono chiesto se la signora, volgendo lo sguardo un po’ più verso nord, a poche centinaia di metri, sia riuscita a scorgere i potenti fari dietro la pineta e arrivare a rivedere chi cotanta bellezza la vorrebbe distruggere”.

 

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