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Trentaquattro giovani della parrocchia di Melendugno hanno appena concluso l’esperienza del campo scuola estivo che si è svolta a Matera dal 26 agosto al 1° settembre, viaggio intrapreso insieme al parroco don Salvatore Scardino ed altri 9 accompagnatori.

L’inizio vero e proprio è avvenuto domenica 25 nel corso della messa vespertina, in cui i ragazzi insieme con gli animatori hanno avvertito l’abbraccio e il saluto della comunità. Il programma è stato ricco e variegato. Si è scelta una masseria nel materano immersa nella natura, affinché si potesse instaurare una relazione con l’ambiente lodando il creato” ci spiega Luca Potì, uno degli accompagnatori, che continua: “In seguito per ogni giorno si è scelta un’attività diversa: il primo giorno è stato caratterizzato da diversi incontri mirati a maturare la conoscenza di sé, ponendo l’accento sulle soft skills e hard skills, vedendo l’io in relazione con l’altro. Il secondo giorno ha visto come protagonista la cultura, infatti si è visitata Matera città, il parco della Murgia, con la possibilità di assistere alle riprese cinematografiche sul set di James Bond. Nel terzo giorno si è parlato del tema del bullismo, Che purtroppo a detta dei ragazzi è più diffuso di quanto si creda. Nel quarto giorno la relazione prima instaurata con la natura è diventata un vero e proprio connubio permettendo ai ragazzi di fare l’esperienza del percorso avventure acrobatico presso il parco Gallipoli Cognato. Il quinto giorno lo si è dedicato ad affrontare a 360 gradi il tema del razzismo in un’ottica di accoglienza e di valorizzazione della diversità come valore aggiunto per la crescita dell’io personale e della collettività. Inoltre vi è stata la celebrazione eucaristica presso il santuario di Picciano, momento fortissimo di spiritualità e comunione. Infine prima della partenza non poteva mancare una sosta al parco acquatico momento di gioco e di festa per tutti”.

Grande risalto è stato dato anche al tema dell’esperienza, così come ci illustra la catechista Anna Petrachi: “È stata una gran bella esperienza in cui i ragazzi si sono potuti misurare nella capacità di sapersi adattare, nella competizione sana e positiva, nella riflessione personale e di gruppo sui temi dell autostima, la relazione con gli altri, il bullismo e l’integrazione delle diversità. 'Il Giardino di Ziz', una singolare opera d arte moderna che racchiude delle sculture in un perimetro a forma di mano aperta, costruito con migliaia di sacchi nei colori della pace e che abbiamo potuto  ammirare a Matera, ci ha aiutato, casualmente, ad affrontare in modo nuovo il tema dell accoglienza. 'La Vita è fatta di incontri, ma solo quando il tutto diventa uno, tutto ci cambia dentro'. In particolare questa didascalia di una delle sculture ci è sembrato potesse racchiudere l essenza della nostra vita, qualsiasi fosse il profilo analizzato: culturale, sociale e, perché no, religioso”.

 

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