Anche la comunità di Borgagne accenderà la sua fòcara domani 17 febbraio, rinnovando la comunitaria devozione nei confronti del miracolo della lingua di Sant’Antonio.
L’evento, in un primo momento previsto per il 15 febbraio, è stato posticipato a domani a causa dell’allerta meteo arancione diramata dalle autorità regionali. Si tratta di una tradizione particolarmente sentita per la comunità di Borgagne, come ci spiega il parroco don Cosimo Marullo: “A differenza dei paesi limitrofi, che legano la tradizione del falò all’intercessione dei santi per aver salvato la popolazione dal sisma dell’800, a Borgagne questa ricorrenza è legata ad un evento storico che riguarda proprio la figura di Sant’Antonio di Padova. L’8 aprile 1263, il ministro generale dell’Ordine francescano San Bonaventura da Bagnoregio, aprì la cassa che conteneva le spoglie di Sant’Antonio, morto trentadue anni prima. L’estumulazione venne fatta perché stava per essere costruita una nuova chiesa che avrebbe dovuto ospitare la salma del santo, e dopo aver constatato che la lingua di Antonio era rimasta intatta, Bonaventura esclamò: - O lingua benedetta che sempre benedicesti il Signore e che lo facesti benedire anche agli altri, ora appare chiaramente quanto sia stato grande davanti a Dio -. Il 15 febbraio 1350 il feretro di Sant’Antonio venne nuovamente estumulato, quando uno dei cardinali miracolati dal santo donò un prezioso reliquiario alla basilica di Padova, dove ancora oggi è custodito”. Alle 17,30 è prevista la processione per le vie della frazione, si procederà poi con a celebrazione della messa e a seguire la benedizione e accensione della focara.