La comunità di Melendugno è pronta a vivere la tradizione della Focara, anche se quest’anno i festeggiamenti saranno ridimensionati a causa delle misure imposte per il contenimento del coronavirus.
Una tradizione legata al patrocinio di San Niceta del terremoto, molto sentita dai devoti del posto, come sottolinea il parroco di Melendugno don Salvatore Scardino: “Al via i preparativi per la festa di San Niceta del terremoto che ricorrerà il prossimo 28 gennaio. Secondo la tradizione, il Santo ha protetto gli abitanti di Melendugno dal terremoto del 20 febbraio del 1743, evento sismico famoso nel Salento, che provocò molti danni a paesi vicini ma risparmiò la nostra comunità. Da quel tempo si festeggia la ricorrenza, ma a partire dal 1882 fu spostata al 28 gennaio in occasione dell’arrivo a Melendugno della reliquia dell’avambraccio sinistro del Santo, dono della curia vescovile di Venezia ai melendugnesi che avevano espresso il desiderio di conservare presso la chiesa madre una reliquia dell’amato Santo patrono. Le sacre spoglie di San Niceta si trovano presso la chiesa di San Niccolò dei Mendicoli a Venezia”.
“Per quanto riguarda i festeggiamenti - continua il parroco - verranno celebrate le consuete messe alle 8 e alle 18 presso la chiesa madre, e nel giorno della vigilia, alle 19, verrà trasmessa in streaming sui canali social della parrocchia l’accensione in forma privata della tradizionale fòcara che si terrà nel nostro Oratorio in dimensioni ridotte a causa della pandemia, e la cui organizzazione è curata dal Comitato feste di Melendugno fortemente motivato a portare avanti le tradizioni del nostro paese rispettando le regole imposte in materia di contrasto alla diffusione del Coronavirus”.
“Quest’anno - conclude - più che mai in occasione di questa festività chiederemo ancora una volta la protezione di San Niceta affinché questo momento difficile che stiamo vivendo possa passare al più presto liberando la nostra comunità e il resto del mondo dal virus del Covid-19 che ormai affligge l’umanità da quasi un anno”.
Nonostante le difficoltà causate dall’emergenza sanitaria in corso, il presidente Alberto De Santis ci spiega come il lavoro del comitato feste non sia venuto meno: “L’accensione si terrà a porte chiuse e sarà accompagnata da un breve spettacolo pirotecnico in presenza delle autorità, in forma strettamente privata per garantire il rispetto delle normative vigenti. Sono bastati pochi giorni per sistemare le fascine che compongono la fòcara per via delle dimensioni ridotte rispetto all’anno scorso, ma sufficienti per far suscitare in noi la gioia e l’entusiasmo dello stare insieme, sempre in sicurezza, che tanto ci mancava. Quindi forza e coraggio, noi vogliamo andare avanti”.