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Avviati i lavori di restauro della Matrice: interventi diffusi per riqualificare un gioiello di fede e di arte da sempre molto apprezzato.

Per la storica parrocchia “Maria SS. Assunta” di Monteroni, eretta all’inizio del 1400, è tempo di fare i conti con un poderoso restauro del proprio edificio di culto. Da decenni non si interveniva sulla struttura della stessa che necessitava di un consolidamento statico non più rinviabile nonché di un restauro conservativo degli interni.

Da tempo, infatti, sono state sistemate le impalcature intorno al seicentesco campanile, opera di maestranze facenti capo a Giovanni Maria Tarantino, architetto e costruttore nato a Nardò ed attivo tra il 1576 ed il 1624, sono stati fatti i saggi alle fondamenta nel cortile che costeggia la facciata della piazza, denominato “vico delle rondini”, come anche internamente poiché la struttura presentava vistose crepe sulle mura circostanti e sulle arcate della navata centrale. A parte la veneranda età della struttura, a causare danni sono state le infiltrazioni d’acqua piovana che ne hanno minato la staticità in più punti ammalorandone le pareti, la volta e le artistiche decorazioni. Complice altresì la morfologica composizione del terreno argilloso su cui poggia l’intero edificio, soggetto a repentini movimenti.

“La chiesa madre - spiega l’arciprete don Giuseppe Spedicato - sarà presto rigenerata, restituita alla città e alla pubblica fruizione. Abbiamo beneficiato di un cospicuo finanziamento della Cei mediante l’8xmille alla Chiesa Cattolica, non si può non avere a cuore la chiesa dove siamo stati generati alla fede, il più bel gioiello architettonico della città e forse il bene storico-artistico più importante di Monteroni, ma con l’affetto di figli siamo chiamati a prendercene cura, e mi auguro di non essere l’unico a pensarla in questo modo. Non si poteva più aspettare”.

Nel corso del mese di gennaio sono iniziati i lavori e dovrebbero concludersi nel mese di aprile, almeno per quanto concerne gli interni. Altri interventi saranno poi effettuati sul tetto esterno alla struttura che necessita di una riqualificazione ma anche sulle mura laterali che da piazza Falconieri conducono in via A. Pino, probabilmente qualcosa interesserà anche la storica facciata della piazza. Un’importante operazione di manutenzione e riqualificazione delle decorazioni si sta compiendo mediante l’allestimento dei ponteggi interni lungo le navate. Ritinteggiatura della volta, messa in sicurezza, rifacimento degli apparati murari e lapidei danneggiati, la sistemazione quindi delle pregevoli cornici decorative in gesso e dei capitelli laterali, opera peculiarissima di artisti monteronesi di ieri, sono al centro delle operazioni di recupero e rigenerazione.

I lavori dovrebbero terminare nell’imminenza delle festività pasquali e la parrocchiale dovrebbe riaprire al culto restituita al suo antico splendore. Lavori affidati alla locale ditta Buonfrate restauri s.r.l., un’impresa che vanta una lunga comprovata competenza e tradizione nella realizzazione di questo tipo di interventi, sotto la vigilanza della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio e dell’arcidiocesi metropolitana di Lecce. La stessa in precedenza ha restaurato, per esempio, il Santuario di Sant’Oronzo fuori le mura a Lecce e la Chiesa dell’Immacolata a San Pietro in Lama. In cabina di regia l’architetto Andrea Fiorillo, l’ingegnere Luciano Ostuni, l’ingegnere Antonio Luciano Pezzuto, il geometra Francesco Moretto in qualità di progettisti insieme con Marcello Buonfrate, l’architetto Antonio Cucurachi in qualità di direttori tecnici dei lavori e il geometra Lorenzo Catanzaro in qualità di responsabile del cantiere.

Il parroco ha espresso più volte l’importanza di questo restauro fin dal suo insediamento ed ora tutto si sta concretizzando. “Con gioia stiamo procedendo alla salvaguardia del nostro tempio santo per cui risplenda la gioia del sacerdote ma anche quella del popolo santo di Dio. Il completamento dell’intero complesso parrocchiale sarà il più bel dono che consegneremo alle future generazioni e che a nostra volta abbiamo ereditato da coloro che ci hanno preceduto nel cammino della fede”, queste le parole che denotano l’entusiasmo del parroco per il delicato e non più procrastinabile intervento di restauro in un edificio dal forte valore identitario a beneficio dell’intera comunità.

Fino alla consegna dei lavori egli ha pertanto spostato le celebrazioni liturgiche nella rettoria dell’Immacolata per quanto concerne i giorni feriali, mentre per quelli prefestivi e festivi nell’oratorio “San Giovanni Bosco”.

“L’occasione - ha concluso don Giuseppe - risulta propizia per riaprire un luogo storico e in passato molto importante per la formazione di tanti individui della nostra comunità. L’oratorio deve tornare a svolgere la sua funzione primaria, per la quale fu eretto, e pertanto ad un ruolo centrale nelle attività pastorali della parrocchia”.

Per la riapertura sarà l’arcivescovo Michele Seccia a visitare e benedire il completamento dei lavori e la gioia potrà riverberarsi su tutta la comunità per questa rigenerazione che ridarà smalto a quella casa comune che i nostri padri hanno giustamente dedicato alla Vergine Maria Assunta in cielo affinché fosse davvero casa accogliente dove ognuno potesse sperimentare la gioia di essere parte integrante di una comunità, chiamata ad essere famiglia di famiglie.

 

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