0
0
0
s2sdefault

“Convinto di aver ricevuto la vita come un dono, ha vissuto come dono tutta la sua vita. Alla famiglia, alla città, alla Chiesa, agli ammalati, agli amici”. Inizia così il testo del manifesto funebre del dott. Mario Pati, che conclude la sua vicenda terrena con un’ammirabile testimonianza di singolare umanità e profonda religiosità.

Una figura che lascia un profondo segno di cittadino innamorato della sua Monteroni e di credente che ha espresso con forte convinzione la sua viva fede e il suo attaccamento alla comunità ecclesiale.

Sindaco dal 1964 al 1969, ha inciso notevolmente nella costruzione di molte strutture comunali, dando un forte impulso ai servizi civici essenziali, con chiaro impegno e forte dinamismo. E con evidente disinteresse personale, per cui, prima esperienza in città, rinunciò alla sua retribuzione economica per sostenere le precarie casse civiche.

In ambito ecclesiale, oltre all’impegnativo restauro della Chiesa Madre incendiatasi nel 1987, organizzò, con la presenza del card. Giuseppe Beran e tutti i vescovi salentini, le grandiose e rinomate celebrazioni per il Centenario del miracolo della liberazione del paese dal colera da parte del SS. Crocifisso: “L’impegno senza limiti di tanti amici, che si prodigarono con tutta la loro passione e competenza, fece sì che quella celebrazione rimanesse nel cuore e nella mente di tutti”, scriveva nell’ottobre 1977 e nell’agosto 2017 sul periodico Vita Cristiana, la rivista che nei suoi quarantadue anni ha pubblicato costantemente sue memorie storiche, poesie dialettali, note di vita cittadina, proverbi e “ditteri” salentini.

Pienamente inserito nella vita parrocchiale, è stato dinamico componente del Consiglio Pastorale e presidente di Azione Cattolica, oltre che operatore sempre disponibile all’animazione liturgica con un suo gruppo spontaneo.

La gente lo ricorda con vivissimo rimpianto per le schiette scelte dei valori civici, il forte rigore etico, la matura convinzione cristiana, la solidarietà verso gli indigenti, l’umiltà, per cui aveva proibito ai suoi congiunti di rendere note alcune sue onorificenze.

Rimane particolarmente nel cuore di migliaia di persone per la sua straordinaria dedizione ai malati: sempre disponibile senza limiti di orario e di giorni (un 31 dicembre, alle ore 23, chiedo scusa per il riferimento, era a casa mia per un mio famigliare).

Un cattolico in politica: da laico. Con la mente, il cuore, la fede. Con la gioia di essere e formare Chiesa.

 

Forum Famiglie Puglia