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Il 26 aprile è un giorno speciale per Villa Convento. I fialuri infatti rendono onore alla Madonna del Buon Consiglio, titolare della parrocchia che, tra l’altro, è l’unica dell’arcidiocesi dedicata a questo appellativo della Vergine.

Un’eccezionalità che il parroco don Gianni Ratta ed i fedeli intendono riscoprire. Del resto, quando alla fine degli anni ʼ20, il vescovo Alberto Costa (1873-1950) volle ufficializzare la sede parrocchiale, la piccola frazione si trovò a far parte della storia di una devozione antichissima.

Misteriose e quasi avvolte in un alone di leggenda sono infatti le origini della stupenda iconografia della Mater Boni Consilii, che vede Maria ed il Bambino stringersi in un tenero abbraccio mentre, alle loro spalle, un anello simboleggia forse la loro intima ed eterna unione. La tradizione racconta che questa sacra immagine era custodita nella città di Scutari, la roccaforte cristiana albanese. Lì, intorno alla metà del XV sec., era veneratissima dal popolo e soprattutto dal suo valoroso condottiero, Castriota Skanderbeg (1405-1468), detto “l’Atleta di Cristo”, che per tutta la vita lottò per difendere il proprio paese dall’invasione islamica.

Nel 1467, due eroici guerrieri del suo esercito, tali Georgis e De Sclavis, mentre erano raccolti in preghiera ai piedi della bella icona, la videro staccarsi dalle mura e come involarsi verso l’Adriatico. Rapiti in estasi decisero istintivamente di seguirla ed ecco si ritrovarono a Genazzano, nei pressi di Roma, dove l’immagine della Vergine si fermò, fissandovi la sua nuova dimora. Là sarebbe poi sorto l’elegante santuario dei Padri Agostiniani che, ancora oggi, conserva, come un prezioso tesoro, il santo dipinto e che, con lo scorrere dei secoli, ne avrebbe diffuso il culto in tutto il modo.

Tra i devoti della Madre del Buon Consiglio è doveroso citare almeno i nomi di San Luigi Gonzaga (1568-1591), Sant’Alfonso de’ Liguori (1696-1787) e San Luigi Orione (1872-1940). Essa venne molto amata anche da diversi pontefici come Clemente XI (un papa di lontane origini albanesi, 1649-1721), Benedetto XIV (1675-1758) e Pio VI (1717-1799). Il devoto più zelante fu però Leone XIII (1818-1903) che aggiunse alle litanie lauretane l’invocazione “Mater Boni Consilii ora pro nobis” ed ideò lo scapolare bianco che viene indossato dai fedeli che si consacrano a questo specifico titolo di Maria. Proprio per ricordare lo stretto legame tra il culto e la sede di Pietro, lo scapolare reca sul fronte la figura della Madonna col Bambino e sul retro le chiavi e la tiara papale corredate dall’iscrizione “Figlio, segui il suo consiglio!”.

I fedeli di Villa Convento non possono dunque che sentirsi onorati di essere parte, con il loro amore verso Maria, di una storia così antica e gloriosa. Una storia che merita di essere ricordata ogni qual volta si guarda con affetto alla significativa tela, posta sopra l’altare maggiore della chiesa locale, che riproduce l’antica icona venuta da Scutari e che di fatto unisce nella stessa fede la piccola frazione leccese a Genazzano ed alle terre d’Albania.

   

 

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