In prossimità della Settimana Santa, l’arcivescovo Seccia ha visitato il plesso ospedaliero "A.Galateo" di San Cesario di Lecce e ha presieduto il precetto pasquale.
Hanno concelebrato con lui il cappellano don Antonio Podo e don Gino Scardino, parroco della matrice.
Il vescovo ha incontrato i malati ricoverati nella struttura alla presenza dei famigliari, i medici e il corpo infermieristico.
Nell'omelia ha affermato: "Spesso questo luogo diviene luogo di deserto. Deserto nella sofferenza, deserto nella solitudine del malato. Dobbiamo cercare di comprendere come ogni giorno la parola di Dio, ci indica il modo per dare senso, se abbiamo fede, a ciò che viviamo. Dal deserto si può uscire, perché nella nostra vita non siamo soli, non siamo in mezzo ai serpenti velenosi del dolore, della sofferenza, del disorientamento; siamo insieme la presenza di Dio. Nel deserto ci confrontiamo, non solo con le difficoltà esteriori, ma anche con noi stessi”.
“Si può uscire - ha concluso - se guardiamo con fiducia a Lui, perché la vita ci viene data da Dio come un progetto d'amore e di dolore: Amore, perché costruisce, il dolore perché aiuta a superare, a cambiare per andare con la speranza oltre ogni cosa. È il cammino della Pasqua a confermarci questo. Da Dio veniamo, a Dio andiamo! Questa è la nostra Pasqua".
Al termine della messa lo scambio di auguri tra i presenti con un piccolo momento conviviale.