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È ormai una consolidata tradizione che il 26 luglio di ogni anno ci si ritrovi, come comunità parrocchiale dei Santi Angeli Custodi di San Pietro Vernotico, presso la chiesetta di Sant’Anna per onorare la Madre della Beata Vergine Maria.

Quest’anno i solenni festeggiamenti hanno assunto une rilievo particolare perché ricadono nel settantesimo anniversario dell’erezione di questa piccola porzione di vigna del Signore. Era, infatti il 26 luglio 1949 quando, su lascito testamentario della Sig.ra Maria Greco fu costruita la chiesetta e donata alle Suore Discepole di Gesù Eucaristico affinché divenisse il luogo della famiglia religiosa e un piccolo Tempio per le celebrazioni eucaristiche settimanali.

Nel 1986 la Comunità religiosa si sciolse e le suore vennero trasferite o nella comunità dei Sacri Cuori di San Pietro Vernotico o in altre città. Il complesso religioso venne venduto e la Chiesa donata alla Parrocchia Santi Angeli Custodi.

I vincoli che legano la chiesetta di Sant’Anna ai residenti del quartiere si rafforzano ogni giorno di più: lo zelo e la generosità del convicinato è sempre fervente e si prodiga per le pulizie, l’addobbo floreale e l’acquisto di piccole suppellettili utili all’arredamento del luogo religioso.

Negli anni duemila, le intemperie climatiche rovinarono il tetto, minando la stabilità e la sicurezza dell’edificio; per tali ragioni, il parroco di allora, don Vincenzo Marinaci, fu costretto a interrompere le consuete celebrazioni eucaristiche e a chiudere la chiesa. Il 27 febbraio 2008, dopo i lavori di ristrutturazione, fu riaperta al culto e consacrato l’altare, al cui interno si deposero le reliquie di San Filippo Smaldone.

A tutt’oggi, la chiesetta è usata come “cappella feriale” per alcune celebrazioni eucaristiche settimanali per le persone anziane di questo quartiere che rimangono ancora legate al culto e alla venerazione di Sant’Anna.

Ieri sera, nella strada adiacente la chiesetta si è svolta la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Padre Antonio Parrino, impreziosita dalla presenza di tante partorienti che a Sant’Anna si sono rivolte in questo tempo di attesa e di grazia.

Davanti a tantissimi fedeli, Padre Antonio, nel suo pensiero omiletico ha percorso le tappe della vita misteriosa di Sant’Anna che, nonostante non compare nei vangeli canonici, il suo culto è estremamente diffuso in tutta la Chiesa. Insieme al marito San Gioacchino, incarna quell’ideale di fedeltà e di amore verso Dio, così come ampiamente descritto dal Vangelo apocrifo di San Giacomo. Nonostante la difficoltà a procreare e l’età avanzata, Dio le dona il frutto di tanta attesa e tanto sacrificio: la Vergine Immacolata, Colei che sarebbe divenuta il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo.

Con questi sentimenti di gratitudine e di fedeltà a Dio, la celebrazione ha avuto il culmine nella benedizione delle partorienti dove si è invocata la Madre di Maria per ottenere il dono di una creatura nei cui occhi si rispecchia il sorriso del Creatore: “Sant’Anna, le creature che crescono sotto il loro cuore le affidiamo a Te, le consegnamo a Maria: insieme ai loro sposi, fa’ che diventano una culla di amore vero affinché in essa si senta che c'è Dio, vera ricchezza della casa e unica gioia dei figli”

 

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