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L'arcivescovo Michele Seccia a distanza di due giorni è tornato a Torchiarolo. Proprio domenica sera ha presieduto la celebrazione di inaugurazione e benedizione del nuovo oratorio parrocchiale intitolato a San Giovanni Paolo II.

 

 

 

La sera della solennità di Tutti i Santi, invece, in una chiesa gremita di fedeli, ha presieduto la solenne eucarestia, al termine della quale ha rinnovato la consacrazione della comunità cittadina al Cuore Immacolato di Maria, nel 70° anniversario della prima, compiuta da mons. Francesco Minerva, vescovo di Lecce.

Il presule ha esortato il popolo a non vivere tale rito come un semplice atto devozionistico, ma come realtà viva e concreta, una vera e propria questione di fede, che ha bisogno di essere tramandata e perpetrata negli anni a venire, nelle generazioni future, che spesso deridono e ignorano tali consacrazioni o atti tradizionali compiuti dai nostri progenitori. Ha chiesto a tutti, una volta tornati a casa, di raccontare a figli, nipoti e familiari e amici vari, ciò che hanno vissuto in chiesa, quali emozioni hanno provato, ciò che il Signore ha detto attraverso la Scrittura, contagiando la quotidiana santità, non da calendario, alla quale siamo chiamati.

Le parole del rito di consacrazione erano quelle scritte da Papa Francesco, proprio quest'anno, ovviamente riadattate alla comunità torchiarolese. Tanta gioia nel cuore dell’arcivescovo e del popolo convenuto, si è respirata aria e ossigeno di una Chiesa bella, viva, radunata attorno al pastore, per poter rinnovare quell'atto di consegna che Cristo in croce ha fatto a Maria e Giovanni. Dopo la benedizione finale è stata data lettura del verbale che è stato firmato dal vescovo e da parroco, viceparroco, diacono e sindaco.

A seguire un piccolo momento di festa e di agape fraterna. Il tutto è stato curato dal diacono Achille Giglio insieme all'associazione “Santi Patroni” e gruppo liturgico.

 

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