Dopo la pausa natalizia, riparte oggi a Lecce la Visita Pastorale dell’arcivescovo Michele Seccia. Quella di San Sabino, alla periferia della città, sarà la prima comunità ad accogliere il pastore nel nuovo anno. Così il parroco, don Sandro Quarta risponde alle domande di Portalecce.
Don Sandro, quale realtà sociale e parrocchiale troverà l’arcivescovo venendo in visita pastorale nella tua comunità?
Venendo in parrocchia per la Visita Pastorale, l’arcivescovo troverà una realtà sociale che soffre un lento ed inesorabile invecchiamento anagrafico, che si ripercuote anche sulla realtà ecclesiale che ancora stenta ad avere un vero ma necessario ricambio generazionale. Ci sono, inoltre, evidenti squilibri sociali ed economici, in cui la nostra comunità nella sua storia è sempre stata chiamata ad intervenire per “medicare” alcune di queste ferite. La realtà ecclesiale è quella di una comunità che, pur nelle sue difficoltà e contraddizioni, cerca comunque di essere un punto di riferimento per il territorio.
Quali sono i punti di forza e le fragilità più evidenti della tua comunità nei tre ambiti di liturgia, catechesi e carità?
Per la liturgia il punto di debolezza è quello di trovare nuove forze per l'animazione dei canti con un coro e serve un maggiore coordinamento nella cura dell'aula liturgica; come punto di forza potrei indicare una partecipazione ai vari momenti dei tempi forti e una discreta cura dell'approfondimento della Parola. Circa la catechesi punti di forza sono il superamento della visione scolastica della stessa ed indubbiamente l'esperienza del Grest che vede il pieno coinvolgimento del gruppo catechistico. É da sottolineare che si cerca di avere cura anche della catechesi e della formazione dei giovani e degli adulti; la criticità sta nel fatto che ancora molte famiglie collegano la catechesi con l'unico scopo della celebrazione dei sacramenti. Per la dimensione della carità il punto di forza sta nei vari servizi che si riescono a fornire, anche in sinergia con altre realtà e associazioni, mentre il punto debole è che serve a tale scopo un coordinamento ancora più forte.
Che cosa vi attendete dalla Visita Pastorale e quali sono gli obiettivi da raggiungere a breve e a media scadenza?
Non si possono attendere degli sconvolgimenti da un evento di pochi giorni ed ore, ma sono convinto che sarà un momento di grazia che darà uno spirito nuovo (anche in concomitanza con la prossima elezione e formazione del consiglio pastorale parrocchiale), perché siamo in attesa della voce del pastore che ci guidi sulla strada della sinodalità e sui sentieri della speranza.