“Preoccupazione” in merito alla situazione venutasi a creare con le dimissioni del Governo Draghi e l’avvio della campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. Ad esprimerla è il Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani guidato dall’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, in qualità di presidente della Commissione Cei per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
Il Comitato, dunque, in linea con i richiami del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, fa appello in una nota (LEGGI IL TESTO INTEGRALE) ad “un forte senso di responsabilità da parte delle forze politiche in campo, affinché nei prossimi mesi non vi sia alcuna interruzione nell’affrontare con concretezza e determinazione le emergenze sociali, ambientali, economiche e internazionali che il nostro Paese sta vivendo”.
In particolare, i firmatari del documento auspicano che, “nonostante la campagna elettorale, il governo ancora in carica possa avere il pronto, fattivo e leale sostegno delle forze politiche e dei parlamentari, per portare avanti quegli impegni e affrontare quelle emergenze che i tempi richiedono, con particolare riguardo alle misure necessarie per la transizione energetica (ancora bisognosa di importanti decreti attuativi), per l’attuazione del Pnrr, per il sostegno alle famiglie (anche con l’approvazione delle norme attuative del Family act), alle imprese e ai ceti sociali più fragili”.
La crisi politica, si precisa infatti nella nota, “giunge in un’estate torrida come mai prima, devastata da incendi, siccità, perdite di raccolto e disastri ambientali”.
Molte famiglie italiane, inoltre, “soffrono di una crescente povertà che è frutto di un declino economico che dura da quasi vent’anni, di un deterioramento nelle condizioni di lavoro e di diseguaglianze sempre più ampie nella distribuzione del reddito, della ricchezza e delle opportunità: le diseguaglianze vecchie e nuove che sono state aggravate dalla pandemia e dalla crisi economica, danno luogo ad ampi fenomeni di povertà educativa, sanitaria ed energetica che finisce per concentrarsi nelle stesse fasce di famiglie e di popolazione”.
Gli equilibri internazionali “ulteriormente alterati dalla guerra di aggressione contro l’Ucraina” richiedono, infine, “maturità, credibilità e condivisione di intenti delle democrazie europee, per costruire un clima di relazioni internazionali improntato alla pace, alla cooperazione, al rispetto dei diritti fondamentali dei popoli e alla lotta contro il cambiamento climatico”, ribadisce l’appello in cui si fra presente la necessità di “dire con chiarezza che la dimensione europea - pur da migliorare e avvicinare ai cittadini - rappresenta oggi l’unica prospettiva possibile di libertà, prosperità e autonomia per il nostro Paese in un contesto globale divenuto oggi più complesso e conflittuale”.