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“Non si tratta semplicemente della riapertura di un luogo sacro, delle nostre chiese che sono sempre rimaste aperte. Si tratta piuttosto di ritornare a manifestare il nostro essere comunità, il nostro essere famiglia”.

 

 

Così il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, in un

  in vista della ripresa delle celebrazioni con il popolo del 18 maggio. “Del resto - aggiunge Bassetti -, è l’Eucaristia che fa di noi una comunità, una famiglia, perché, come dice San Paolo, noi che ci nutriamo di un unico pane siamo chiamati a formare un solo corpo”. 

“Il periodo che abbiamo vissuto, certo, non è privo di significato: la nostra sofferenza, il dover restare chiusi a casa, e qui penso in particolare alle famiglie numerose, con tanti bambini. Ma, come ho potuto sperimentare, in tante nostre famiglie non sono mancati la preghiera, l’ascolto attento della Parola di Dio e quel servizio, soprattutto alle persone più anziane, che diventa autentica carità” - prosegue il cardinale. “Dobbiamo chiedere al Signore la grazia di poter tornare ad essere la grande famiglia di Dio, anche se abbiamo sperimentato il nostro essere Chiesa nella piccola famiglia domestica, dove abbiamo vissuto tanti valori stando gli uni accanto agli altri. Adesso però è il momento di tornare nella grande famiglia”.

”Per la salute della nostra anima – l’Eucaristia è innanzitutto salvezza dell’anima – ma anche per quella del nostro corpo, dovremo usare tutti quegli accorgimenti che diventano una forma di amore e di rispetto per gli altri”, ribadisce il cardinale: “Le mascherine, i contatti ridotti possono essere letti simbolicamente, come un invito a riscoprire la forza dello sguardo”.

“Siamo di fronte ad un evento grande e importante: la prima Domenica che ci ritroveremo insieme, cantiamo - io lo farò e lo propongo a tutti - il Te Deum che diventa il nostro inno, la nostra lode perfetta alla Santissima Trinità perché tutto ci viene dal cuore di Dio”, conclude il card. Bassetti.

 

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