Bagliori di luce nella Chiesa di Lecce anche in questi giorni difficili per tutti, condizionati dall’emergenza sanitaria. Davvero provvidenziali, nonostante tutto, anche per coloro che avevano programmato di coronare un sogno proprio durante le feste di Natale.
Come per l’accolito Antonio De Nanni (CLICCA QUI) che ha dovuto trasferire il prossimo 27 dicembre la sua ordinazione diaconale dalla cattedrale alla chiesa madre di Arnesano, così per don Alessio Seconi diacono di origini abruzzesi, sono giorni di grande trepidazione nell’immediata vigilia della sua sacra ordinazione presbiterale.
L’arcivescovo è lieto di ordinarlo presbitero il prossimo martedì 5 gennaio alle 18, vigilia dell’Epifania del Signore, in cattedrale. Attraverso Portalecce e Telerama, l’eccomi di don Alessio e la preghiera di consacrazione con l’imposizione delle mani di mons. Seccia potranno giungere nelle nostre case.
Don Alessio Seconi (33 anni), subito dopo il liceo classico matura la scelta di entrare in seminario. Decisione confermata sempre più nel tempo attraverso un serio discernimento vocazionale, attraverso lo studio della teologia e il servizio pastorale in diverse realtà parrocchiali.
Oggi, don Alessio è pronto a consacrarsi per sempre al Signore.
In questi anni di formazione, dopo il baccellierato, ha conseguito la licenza in teologia a indirizzo Cristologico. Dopo essere stato ordinato diacono a Lecce il 31 ottobre 2019 e dopo l’esperienza di insegnamento della religione cattolica nella scuola superiore, mons. Seccia (che lo ha seguito durante tutto il cammino vocazionale fino ad oggi) ha annunciato al clero diocesano nell’ultimo ritiro spirituale la data della sua ordinazione.
Negli ultimi mesi, don Alessio ha esercitato in diocesi un fruttuoso tempo di servizio diaconale presso due distinte comunità parrocchiali (Santa Rosa in Lecce e Maria SS. Assunta in Monteroni) e nella collaborazione alla segreteria arcivescovile nonché alla vita fraterna con l’arcivescovo in episcopio dove attualmente risiede.
A don Alessio il sostegno della preghiera della comunità diocesana nel tempo della preparazione immediata alla sua totale donazione a Cristo e alla Chiesa. Con l’invito dell’arcivescovo affinché il “Padrone della messe” continui a trovare generosità nei cuori di chi chiama a seguirlo al servizio dell’uomo di oggi.