“Il senso che questa notte vogliamo cogliere nei pannolini coi quali Maria, dopo averlo partorito, rivestì il suo piccino ci rimandano all’insieme delle «cure» che lei, insieme con Giuseppe, prestò a Gesù, perché potesse crescere e raggiungere la sua maturità umana”.
È probabilemente il passaggio centrale dell'omelia (QUI IL TESTO INTEGRALE) che il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi e amministratore apostolico della diocesi di Albano, ha tenuto nella sua cattedrale durante la messa della Veglia di Natale
“In quanto vero uomo - ha spiegato Semeraro -, infatti, Gesù ebbe bisogno di tutto ciò di cui ciascuno di noi, fin da piccolo, ha bisogno: ossia di «cura». Senza «cura» molto presto l’uomo muore, sicché tutto ciò che per qualcuno è bisogno, per tutti quelli che lo incontrano diventa dovere. Nessuno, ancor meno un discepolo di Gesù, davanti a chi è nel bisogno può dire: «non è compito mio»! Ce lo ricorda la parola del Signore sul giudizio universale riferita dal vangelo secondo Matteo: lo avete fatto a me (cf. 25,31-46). Occorre, certo, oggi specialmente, ben discernere la povertà e le povertà: la mentalità consumistica e individualista impostasi negli ultimi decenni ce lo domanda e nelle nostre Caritas questo è compito precipuo dei «centri d’ascolto»”.