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Oggi, vigilia della festa di San Francesco di Sales, il Santo Padre ha reso noto il Messaggio per la 55ª Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali. Un’opportunità in più per i giornalisti leccesi che domani alle 10,30 si incontreranno a Santa rosa per un momento di riflessione guidato da don Adolfo Putignano, sul tema “«Vieni e vedi» (Gv 1,46). Comunicare incontrando le persone dove e come sono” e alle 11,15 parteciperanno all’eucarestia presieduta dall’arcivescovo.

 

 

“Anche il giornalismo - scrive Papa Francesco -, come racconto della realtà, richiede la capacità di andare laddove nessuno va: un muoversi e un desiderio di vedere. Una curiosità, un’apertura, una passione”.

“Dobbiamo dire grazie al coraggio e all’impegno di tanti professionisti - giornalisti, cineoperatori, montatori, registi che spesso lavorano correndo grandi rischi - se oggi conosciamo, ad esempio, la condizione difficile delle minoranze perseguitate in varie parti del mondo; se molti soprusi e ingiustizie contro i poveri e contro il creato sono stati denunciati; se tante guerre dimenticate sono state raccontate. Sarebbe una perdita non solo per l’informazione, ma per tutta la società e per la democrazia se queste voci venissero meno: un impoverimento per la nostra umanità”. 

Nel messaggio (CLICCA QUI) per la 55ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che si celebrerà il prossimo 16 maggio, il Papa ricorda che “numerose realtà del pianeta, ancor più in questo tempo di pandemia, rivolgono al mondo della comunicazione l’invito a ‘venire e vedere’.

C’è il rischio di raccontare la pandemia, e così ogni crisi, solo con gli occhi del mondo più ricco, di tenere una ‘doppia contabilità'”. “Pensiamo alla questione dei vaccini - ribadisce Francesco -, come delle cure mediche in genere, al rischio di esclusione delle popolazioni più indigenti. Chi ci racconterà l’attesa di guarigione nei villaggi più poveri dell’Asia, dell’America Latina e dell’Africa? Così le differenze sociali ed economiche a livello planetario rischiano di segnare l’ordine della distribuzione dei vaccini anti-Covid. Con i poveri sempre ultimi e il diritto alla salute per tutti, affermato in linea di principio, svuotato della sua reale valenza”.

 

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