Francesco continua ad essere un intraprendente ed innovativo nocchiero della Chiesa che solca i flutti della storia indicando, con fedeltà il messaggio evangelico e nello stesso tempo con amore per l’uomo, la via della salvezza incentrata su Gesù. E realizzata mediante l’accoglienza della sua parola, l’incontro interpersonale con Lui, la mediazione ecclesiale.
Se ne è avuta ulteriore conferma sabato 30 gennaio, in occasione del 60° anniversario dell’istituzione dell’Ufficio catechistico nazionale. Il Papa ha tenuto un discorso che i giornali hanno definito “forte”.
Tanto più che egli lo ha ampliato e rafforzato con aggiunte e chiose a braccio, con un linguaggio accessibile a tutti, con interessanti proposte pastorali e, soprattutto, con esplicite richieste alla Chiesa italiana e alle Chiese locali.
Ecco, allora, la sua richiesta di valorizzare e aggiornare la dimensione comunitaria: «In questo anno contrassegnato dall’isolamento e dal senso di solitudine causati dalla pandemia, più volte si è riflettuto sul senso di appartenenza che sta alla base di una comunità. Il virus ha scavato nel tessuto vivo dei nostri territori, soprattutto esistenziali, alimentando timori, sospetti, sfiducia e incertezza. Ha messo in scacco prassi e abitudini consolidate e così ci provoca a ripensare il nostro essere comunità», ha esplicitamente proposto.
Proprio in un momento in cui in tanti si cerca di comprendere le molteplici conseguenze interpersonali dell’epidemia, egli ha così ricordato che separazioni fisiche e quarantene, solitudini e timori di incontrare gli altri devono essere superati rivalorizzando, vivendo e sostenendo lo spirito comunitario.
Da sempre si è riconosciuto la vocazione socievole della persona umana, oggi occorre ridare nuova attualità non solo all’assistenza, ma proprio al valore della comunità, e quindi sperimentare sempre più intensamente la solidarietà umana e la carità cristiana.
Poiché la dimensione comunitaria costituisce il futuro di ciascuno, dell’umanità e della Chiesa, chiamata a vivere in Italia una nuova stagione sinodale.