“Offrire alcune semplici linee guida per aiutare i vescovi nel loro compito di valutare le situazioni concrete e di provvedere al bene spirituale di pastori e fedeli nel vivere questa grande Settimana dell’anno liturgico”.
Questo l’obiettivo della Nota inviata oggi (LEGGI QUI ) dalla Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti ai vescovi e alle Conferenze episcopali circa le celebrazioni della Settimana Santa. Nel testo, i presuli sono invitati a prendere “decisioni prudenti affinché le celebrazioni liturgiche possano svolgersi con frutto per il popolo di Dio e per il bene delle anime a lui affidate, nel rispetto della salvaguardia della salute e di quanto prescritto dalle autorità responsabili per il bene comune”.
Tra i suggerimenti della nota - che rimanda alle “linee guida” disposte dal Papa l’anno scorso - c’è quello di “facilitare e privilegiare la diffusione delle celebrazioni presiedute dal vescovo, incoraggiando i fedeli impossibilitati a frequentare la propria chiesa a seguire le celebrazioni diocesani come segno di unità”. I vescovi, inoltre, nella Settimana Santa sono esortati a “prestare attenzione ad alcuni momenti e gesti particolari” delle celebrazioni e a spostare la Messa Crismale “in un altro giorno più adatto, se necessario”.
Uso dei social media
Nel testo si afferma che “l'uso dei social media ha molto aiutato i pastori ad offrire sostegno e vicinanza alle loro comunità durante la pandemia”. “In tutte le celebrazioni, di concerto con la Conferenza Episcopale, occorre poi “prestare attenzione ad alcuni momenti e gesti particolari, nel rispetto delle esigenze sanitarie”.
Stesse indicazioni dell’anno scorso per la Domenica delle Palme, il Giovedì Santo, il Venerdì Santo e la veglia pasquale. I vescovi, infine, sono incoraggiati a preparare “sussidi per la preghiera in famiglia e personale, valorizzando anche alcune parti della Liturgia delle Ore”. Eccole nel dettaglio.
Domenica delle Palme
Come si legge nel decreto dello scorso 25 marzo, la celebrazione della Domenica della Palme dovrà avvenire “all’interno dell’edificio sacro”. Si richiede che le cattedrali adottino “la seconda forma prevista dal Messale Romano, nelle chiese Parrocchiali e negli altri luoghi la terza”.
Messa Crismale
Per quanto concerne la Messa crismale, gli episcopati potranno, a seconda della situazione del Paese, indicare un eventuale trasferimento di data. La Messa Crismale può essere spostata in un altro giorno più adatto, se necessario, perché conviene che vi partecipi “una significativa rappresentanza di pastori, ministri e fedeli”.
Messa in Coena Domini
Per il Giovedì Santo, si stabilisce che “si ometta” la lavanda dei piedi, già facoltativa. Non verrà effettuata neanche la processione conclusiva e il Santissimo Sacramento verrà custodito nel tabernacolo. Eccezionalmente, viene concessa ai presbiteri la facoltà di celebrare la Messa “senza concorso di popolo, in luogo adatto”.
Venerdì Santo
Durante la preghiera universale del Venerdì Santo, sarà cura dei vescovi “predisporre una speciale intenzione per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. Modificato anche l’atto di adorazione alla Croce. Il bacio, come si specifica nel decreto del 25 marzo del 2020, “sia limitato al solo celebrante”.
Veglia Pasquale
Per quanto riguarda la Veglia Pasquale, si chiede infine che sia celebrata “esclusivamente nelle chiese Cattedrali e Parrocchiali” e che per la liturgia battesimale “si mantenga solo il rinnovo delle promesse battesimali”. Decisioni nel rispetto del bene comune e della salute pubblica.
Infine, la Congregazione ringrazia i vescovi e le Conferenze episcopali per aver risposto pastoralmente a una situazione in rapido cambiamento, nella consapevolezza “che le decisioni prese non sono sempre state facili da accettare da parte di pastori e fedeli laici. Tuttavia - conclude la Nota - sappiamo che sono state prese al fine di assicurare che i santi misteri siano celebrati nel modo più efficace possibile per le nostre comunità, nel rispetto del bene comune e della salute pubblica”.